Vela e Motore

marzo 2023 | VELA E MOTORE 87 COMFORT O PRESTAZIONI? ENTRAMBI GILDAS LE MASSON - CEO NAUTITECH CATAMARANS Per il Ceo del cantiere prestazioni e comfort convivono bene nel 44 Open, un modello scelto sia da chi fa lunghe navigazioni itineranti sia da chi naviga in un’area più limitata. Materiali, finiture e qualità di costruzione sono tra i punti di forza Cosa significa aver vinto il premio European Yacht of the Year? «Il premio è il risultato di una continua ricerca di un equilibrio tra comfort e prestazioni per soddisfare il maggior numero di velisti. È anche il riconoscimento, da parte di una stampa indipendente, del know-how sviluppato da Nautitech unito alla capacità di ascoltare i clienti e di tradurre le loro aspettative in una barca unica». Su quale aspetto vi siete concentrati di più? «Prima di tutto, con il team di Marc Lombard, abbiamo cercato di creare una barca con il miglior comportamento marino per rendere il piacere della navigazione accessibile a tutti. Poi, abbiamo lavorato con Christophe Chedal-Anglay, il nostro interior designer, sui layout, gli allestimenti, la strutturazione degli spazi e la circolazione a bordo. Infine, abbiamo scelto con particolare cura i materiali e le caratteristiche affinché il 44 Open fosse bello. Tutte queste scelte sono state oggetto di un prezioso scambio con il nostro panel di clienti al fine di garantire una perfetta corrispondenza tra il catamarano e le aspettative del mercato». Quali sono i suoi punti di forza? «Perché i clienti dovrebbero scegliere tra comfort e prestazioni se possono averli entrambi? La ricerca del perfetto equilibrio tra comfort e prestazioni ha guidato lo sviluppo e le scelte del 44 Open. Comfort in mare, all’ancora, qualità dei materiali e delle finiture unita al piacere al timone, sensazioni a vela... è la filosofia Nautitech. Questo desiderio dichiarato unito ai due elementi distintivi e storici del marchio, il concetto Open e la doppia postazione di guida a poppa, si traduce in un catamarano ben bilanciato che ha già sedotto più decine di armatori». Un commento sul pianovelico e le sue opzioni. «In termini di piano velico, abbiamo sfidato il nostro team a soddisfare un’ampia gamma di richieste. Puoi scegliere tra un solent e un genoa in termini di vela di prua, e poi puoi aggiungere un Code 0, un gennaker, uno spinnaker asimmetrico. L’obiettivo è soddisfare diversi tipi di navigazione . Abbiamo anche sviluppato una nuova randa quadrata che offre 5 mq in più di superficie velica. Tutte le manovre vengono effettuate alla postazione di comando per semplicità e comodità per il timoniere». Qual è il tipico proprietario di questo 44 Open? «Il cliente Nautitech è un cliente a cui piace navigare ed è quindi alla ricerca di un’esperienza dinamica su una bella barca. Da un lato, abbiamo gli amanti della navigazione d’altura che se ne andranno in giro permolto tempo. Sono sensibili alla sicurezza e alla robustezza del prodotto, ma anche al comfort, sia in navigazione che per la vita di bordo, poiché la barca diventerà la loro residenza principale. Dall’altro, abbiamo persone che navigano regolarmente in un’area geografica identificata. Cercano sensazioni ma anche convivialità per ricevere ospiti e condivideremomenti eccezionali». I nuovi clienti entrano nella nautica direttamente con i multiscafi? «Sì, stiamo assistendo a un aumento del numero di nuovi acquirenti tra i nostri clienti». Ha senso parlare di performance? «Sì, naturalmente. La performance può trovare il suo posto su un catamarano. Quando si parla delle prestazioni di una barca vanno considerati molti elementi come la forma degli scafi, la lunghezza, il peso o la superficie velica. Le linee Nautitech sono state studiate per offrire scafi più sottili e limitare la superficie bagnata, che, insieme ad un’elevata altezza della navicella, conferiscono alla barca un comfort incomparabile in mare. Il dislocamento gioca un ruolo importante sulle prestazioni perché una barca più pesante significa una maggiore superficie bagnata e prestazioni inferiori. Il peso è quindi un fattore determinante nello sviluppo e nella costruzione dei nostri modelli. Anche le superfici veliche e, soprattutto, la barca, sono ottimizzate in relazione al dislocamento per offrire le migliori prestazioni possibili. Anche il pescaggio ha la sua importanza: l’allungamento della pinna e la sua altezza hanno un impatto diretto sullo sbandamento sopravento in un mare formato; che può rappresentare qualche ora di guadagno su virate ravvicinate. Maggiore è il pescaggio, maggiore è la lunghezza del timone, più facile sarà la barca al timone. Affrontando tutti questi fattori chiave, possiamo consegnare una barca equilibrata e che offre prestazioni elevate». Come sono cambiati i multiscafi negli ultimi anni? «Il mercato dei catamarani è un recente e in costante crescita. Insieme allo sviluppo del charter, anche il prodotto principale si è evoluto verso unmaggiore comfort e più spazio abitabile per soddisfare nuovi usi». Come va il mercato italiano? «È ancora legato ai monoscafi e quello dei multiscafi è trainato dal charter, ma crediamo che anche il giro dei privati crescerà». Le infrastrutture sono in grado di seguire la crescita? «Il problema dei posti barca e la necessità di adeguare le infrastrutture è legato alla crescita complessiva del mercato, di cui i catamarani sono solo una componente. I progetti per ampliamenti o nuovi siti portuali sanno integrare questa particolarità delle imbarcazioni più grandi». Arriverà una versione ibrida? «Il catamarano a vela è già ibrido. La propulsione a vela rimane la principale modalità di navigazione per i nostri armatori. In questa prospettiva, l’alternativa elettrica o ibrida rimane molto costosa rispetto all’uso occasionale di motori a combustione. Il costo aggiuntivo e i vincoli tecnici rendono questa soluzione ancora poco desiderabile. Tuttavia, percepiamo una domanda di propulsione elettrica, motivo per cui farà parte dei nostri piani di sviluppo a medio termine».

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