25 October 2006

Elan 384 Impression

Da sempre la vela è una vera e propria arte, oltre che una passione, e chi la pratica a qualunque livello non riesce più a farne a meno, gli entra nel sangue e si innamora di quell’amore che è veramente eterno. I costruttori di barche a vela questo lo sanno e ci mettono il massimo della grinta e della loro tecnica per realizzarle al meglio i loro esemplari, proprio come i cantieri sloveni Elan che presentano ogni anno barche semplici, ma dinamiche, dalle linee filanti...

Introduzione

Da sempre la vela è una vera e propria arte, oltre che una passione, e chi la pratica a qualunque livello non riesce più a farne a meno, gli entra nel sangue e si innamora di quell’amore che è veramente eterno. I costruttori di barche a vela questo lo sanno e ci mettono il massimo della grinta e della loro tecnica per realizzarle al meglio i loro esemplari, proprio come i cantieri sloveni Elan che presentano ogni anno barche semplici, ma dinamiche, dalle linee filanti che si avvicinano a quelle sportive, dagli spazi interni ed esterni vivibili e confortevoli. Nelle barche a vela, inoltre, la scelta dei materiali è un parametro di giudizio essenziale, che condiziona molto il potenziale armatore nella sua scelta di comprarne una e proprio per questo motivo si realizzano scafi e coperte in materiali innovativi e classici, due gusti che i cantieri più attenti riescono ad intrecciare con maestria, ed ecco il risultato: Elan Impression 384, il nome parla già di sé…

Il progetto

Il progetto Questo modello è nato dalla matita esperta del designer inglese Rob Humphreys, che ha disegnato inoltre altri modelli importanti oltre all’Impression e ai modelli Elan. La linea dello scafo è pulita e generosa, gli spazi a bordo sono stati bilanciati con equilibrio e sobrietà, nello stile intramontabile della vela, con quel tocco di modernità ed innovazione che và apprezzato per non dare nell’occhio e anzi, per combinare i gusti più disparati con quello classico. Una bella responsabilità che per l’impegno speso ha portato ad un buon risultato. Materiali Impression 384 usa materiali e tecniche di costruzione all’ avanguardia. Lo scafo è realizzato con il procedimento infusione sottovuoto con resina vinilestere esterna isoftalmica, il ragno è stato costruito fuori opera in vetroresina ed è stato fazzolettato, come le paratie, allo scafo, diventando un pezzo unico e resistente. L’opera viva composta da due pezzi è stata incollata con colla e possidica e poi anche avvitata sulla poppa e la prua, entrambe fazzolettate. Le vele sono standard, ma optional vengono proposte le maggiorate full batten Victory, la randa è in Dacron a stecche corte e il genoa standard ha l’avvolgi-fiocco di serie e winch Harken. Il legno esterno è il teak e per gli interni il mogano.

Coperta e interni

Coperta Salendo sul 384 la prima impressione è quella di trovarsi su uno scafo compatto e sicuro. La ruota di timone è pieghevole per consentire spostamenti migliori nel pozzetto e il tavolo centrale apribile si rivela utile e poco ingombrante. Due sedute simmetriche, esterne allo scafo di poppa, permetto un’ottima visibilità, anche a vele spiegate. La bussola è la sola dotazione del pozzetto, ma la nostra prova si è svolta con il supporto del Plotter C80, Gps e Tridata. Il rivestimento in teak del pozzetto dà un aspetto elegante alla zona di manovra e la tuga e i passavanti sono in vinilestere, dalle linee pulite e morbide, piace quasi come il legno. Interni Il salotto, tutto realizzato in mogano, si presenta spazioso ed equilibrato, con la dinette in entrata ed il categgio e un divano che completano la zona living, composta da un tavolo reclinabile centrale e una cuscineria avvolgente. La luce naturale si sposa con quella artificiale dando importanza agli interni. La zona cucina è spaziosa e dotata di cassetti, fornelli e lavandino a scomparsa. Il divano e la postazione di lavoro sono parte integrante della vita in coperta e sotto la pavimentazione si trovano numerosi gavoni portaoggetti, per poi passare alla cabina armatoriale, in prua, minimale ma ben disposta, con un armadio portavestiti e mensole che avvolgono il letto posizionato centralmente. Altrettanto vale per le cabine in poppa sotto il pozzetto, proprio per lo stampo i soffitti sono irregolari. I bagni, uno in prua per la cabina armatoriale e l’altro in zona living per le altre stanze, sono entrambi realizzati secondo la filosofia della barca a vela, con lavandino, wc elettrico e doccia a scomparsa in uno spazio ridotto. Il motore entrobordo è un Volvo Penta da 30 cv (per la prova si è utilizzato quello optional da 40 cv, un Volvo D2).

La prova

Prova Giornata assolata, così inizia la nostra prova che si è svolta a Grado, con mare calmo, vento intorno agli 8-10 nodi e con tre persone a bordo. Con le vele spiegate il 384 si è sempre comportato secondo le istruzioni del timoniere, senza sbavature grazie anche al timone sensibile e morbido, risultato: sicura, piacevole e facile da manovrare, in stile croceristico. Buone le prestazioni alle varie andature, a 11,5 nodi, in bolina, si viaggia a 4,7 nodi, al traverso raggiunge i 4,3 con vento reale a 10, 4 e di poppa a 3,7, molto penalizzata dall’assenza di vento per l’utilizzo dello spinnaker. Il motore raggiunge la velocità massima di 7,9 nodi a 2.750 giri. Il 384 è un’imbarcazione comoda più che da regata, anche se le doti non gli mancano, la posizione dei winch è più esterna rispetto al pozzetto. Lo scafo è compatto e assorbe bene l’impatto con le onde.
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