Da sempre la vela è una vera e propria arte, oltre che una passione, e chi la
pratica a qualunque livello non riesce più a farne a meno, gli entra nel sangue
e si innamora di quell’amore che è veramente eterno. I costruttori di barche a
vela questo lo sanno e ci mettono il massimo della grinta e della loro tecnica
per realizzarle al meglio i loro esemplari, proprio come i cantieri sloveni
Elan che presentano ogni anno barche semplici, ma dinamiche, dalle linee
filanti...
Introduzione
Da sempre la vela è una vera e propria arte, oltre che una passione, e chi la
pratica a qualunque livello non riesce più a farne a meno, gli entra nel sangue
e si innamora di quell’amore che è veramente eterno. I costruttori di barche a
vela questo lo sanno e ci mettono il massimo della grinta e della loro tecnica
per realizzarle al meglio i loro esemplari, proprio come i cantieri sloveni
Elan che presentano ogni anno barche semplici, ma dinamiche, dalle linee
filanti che si avvicinano a quelle sportive, dagli spazi interni ed esterni
vivibili e confortevoli. Nelle barche a vela, inoltre, la scelta dei materiali
è un parametro di giudizio essenziale, che condiziona molto il potenziale
armatore nella sua scelta di comprarne una e proprio per questo motivo si
realizzano scafi e coperte in materiali innovativi e classici, due gusti che i
cantieri più attenti riescono ad intrecciare con maestria, ed ecco il
risultato: Elan Impression 384, il nome parla già di sé…
Il progetto
Il progetto
Questo modello è nato dalla matita esperta del designer inglese Rob Humphreys,
che ha disegnato inoltre altri modelli importanti oltre all’Impression e ai
modelli Elan. La linea dello scafo è pulita e generosa, gli spazi a bordo sono
stati bilanciati con equilibrio e sobrietà, nello stile intramontabile della
vela, con quel tocco di modernità ed innovazione che và apprezzato per non dare
nell’occhio e anzi, per combinare i gusti più disparati con quello classico.
Una bella responsabilità che per l’impegno speso ha portato ad un buon
risultato. Materiali Impression 384 usa materiali e tecniche di costruzione all’
avanguardia. Lo scafo è realizzato con il procedimento infusione sottovuoto con
resina vinilestere esterna isoftalmica, il ragno è stato costruito fuori opera
in vetroresina ed è stato fazzolettato, come le paratie, allo scafo, diventando
un pezzo unico e resistente. L’opera viva composta da due pezzi è stata
incollata con colla e possidica e poi anche avvitata sulla poppa e la prua,
entrambe fazzolettate. Le vele sono standard, ma optional vengono proposte le
maggiorate full batten Victory, la randa è in Dacron a stecche corte e il genoa
standard ha l’avvolgi-fiocco di serie e winch Harken. Il legno esterno è il
teak e per gli interni il mogano.
Coperta e interni
Coperta
Salendo sul 384 la prima impressione è quella di trovarsi su uno scafo compatto
e sicuro. La ruota di timone è pieghevole per consentire spostamenti migliori
nel pozzetto e il tavolo centrale apribile si rivela utile e poco ingombrante.
Due sedute simmetriche, esterne allo scafo di poppa, permetto un’ottima
visibilità, anche a vele spiegate. La bussola è la sola dotazione del pozzetto,
ma la nostra prova si è svolta con il supporto del Plotter C80, Gps e Tridata.
Il rivestimento in teak del pozzetto dà un aspetto elegante alla zona di
manovra e la tuga e i passavanti sono in vinilestere, dalle linee pulite e
morbide, piace quasi come il legno. Interni Il salotto, tutto realizzato in
mogano, si presenta spazioso ed equilibrato, con la dinette in entrata ed il
categgio e un divano che completano la zona living, composta da un tavolo
reclinabile centrale e una cuscineria avvolgente. La luce naturale si sposa con
quella artificiale dando importanza agli interni. La zona cucina è spaziosa e
dotata di cassetti, fornelli e lavandino a scomparsa. Il divano e la postazione
di lavoro sono parte integrante della vita in coperta e sotto la pavimentazione
si trovano numerosi gavoni portaoggetti, per poi passare alla cabina
armatoriale, in prua, minimale ma ben disposta, con un armadio portavestiti e
mensole che avvolgono il letto posizionato centralmente. Altrettanto vale per
le cabine in poppa sotto il pozzetto, proprio per lo stampo i soffitti sono
irregolari. I bagni, uno in prua per la cabina armatoriale e l’altro in zona
living per le altre stanze, sono entrambi realizzati secondo la filosofia della
barca a vela, con lavandino, wc elettrico e doccia a scomparsa in uno spazio
ridotto. Il motore entrobordo è un Volvo Penta da 30 cv (per la prova si è
utilizzato quello optional da 40 cv, un Volvo D2).
La prova
Prova
Giornata assolata, così inizia la nostra prova che si è svolta a Grado, con
mare calmo, vento intorno agli 8-10 nodi e con tre persone a bordo. Con le vele
spiegate il 384 si è sempre comportato secondo le istruzioni del timoniere,
senza sbavature grazie anche al timone sensibile e morbido, risultato: sicura,
piacevole e facile da manovrare, in stile croceristico. Buone le prestazioni
alle varie andature, a 11,5 nodi, in bolina, si viaggia a 4,7 nodi, al traverso
raggiunge i 4,3 con vento reale a 10, 4 e di poppa a 3,7, molto penalizzata
dall’assenza di vento per l’utilizzo dello spinnaker. Il motore raggiunge la
velocità massima di 7,9 nodi a 2.750 giri. Il 384 è un’imbarcazione comoda più
che da regata, anche se le doti non gli mancano, la posizione dei winch è più
esterna rispetto al pozzetto. Lo scafo è compatto e assorbe bene l’impatto con
le onde.
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