Grand Banks 85 prova in mare: come va, pregi e difetti

Due versioni, con l’upper deck aperto oppure finestrato, per una signora dei mari in perfetto stile americano, ideale per le lunghe navigazioni e in grado di riassumere il gusto, lo stile e le passioni dell’armatore. Non teme il mare formato, grazie allo scafo progettato e costruito “in casa”

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Stile ed eleganza americana e un layout che rispecchia al meglio le esigenze e i gusti dell’armatore. Il GB85 è l’ammiraglia dell’iconico cantiere d’oltreoceano Grand Banks, guidato da Mark Richards, che fa parte anche del gruppo di progettisti (oltre che essere un esperto velista che ha partecipato anche a due America’s Cup) di queste imbarcazioni famose per le loro doti marine. Doti confermate in un’uscita in mare durante il salone di Cannes, quando il vento e le onde hanno costretto altri cantieri ad annullare le prove per clienti e giornalisti.

GB85 nasce in due versioni: Flybridge e Skylounge, come quella in prova. Si differenziano soltanto nella conformazione dell’upperdeck, che nella prima è aperto, con un parabrezza appena accennato, e protetto da un hard top. La Skylounge, invece, ha il ponte superiore finestrato e chiuso a prua, con una parte prodiera libera per un salottino o per imbarcare un tender con una gruetta.

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INTERNI IN STILE AMERICANO

Sono uguali, invece, i ponti inferiori. Il main deck si sviluppa su tre grandi aree dedicate alla socializzazione o ai momenti più conviviali. Si inizia da quella di poppa, all’aperto ma protetta dal ponte superiore, con divano e sedie intorno a un tavolo in legno e mobile bar all’aperto. Entrando nel salone si ha un quadrato circondato da un divano per murata sulla sinistra e uno a C sulla dritta, con due tavolini: è un luogo molto adatto alla conversazione.


A centro barca, invece, ci sono la zona pranzo e la grande cucina, divise da un bancone, mentre sulla sinistra ci sono le scale che salgono all’upper deck, dove si trova la timoneria principale (c’è una timoneria ideale per le fasi di ormeggio al piano inferiore, nascosta nel mobile della cucina) o scendono nella zona notte.


L’utilizzo di legni e arredi dalle tonalità scure, tipiche del gusto americano, prosegue nel ponte inferiore. L’armatore può godere della sua suite a tutto baglio a centro barca, con letto centrale, divanetto, cabina armadio e bagno alle spalle. Dal disimpegno che ci accoglie in fondo alle scale ci sono un day toilet, una doppia con letti separati e una Vip a prua, entrambe con bagno privato. La barca in prova ha una cabina aggiuntiva, che si trova a sinistra dell’armatoriale, sacrificandone gli spazi, ma nel cui letto a castello sono ospitati spesso e volentieri i nipotini dell’armatore. Agli alloggi per l’equipaggio si accede da poppa, vicino alle due sale macchine, che offrono un passaggio agevole intorno ai propulsori.

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UNO SCAFO “SU MISURA”

A proposito di motori, quelli standard sono una coppia di Volvo Penta IPS 1305S da 1.000 cv ciascuno (come quelli in prova), ma è possibile installare anche due V8 Man da 1.300 cv, un optional che costa 262.500 dollari in più. Lo scafo svasato e semidislocante è realizzato secondo la V-Warp Technology, una tecnica di costruzione e un particolare disegno delle linee d’acqua sviluppate internamente dal cantiere per i nuovi modelli di Grand Banks, per navigare in pieno comfort anche con mare formato. Sono state utilizzate tecniche di costruzione rigide e materiali di alta gamma per ridurre il peso e abbassare il baricentro. Per la coperta e le sovrastrutture è stato utilizzato invece molto carbonio.


«Guidati in gran parte – dice Mark Richards – dalla mia esperienza nelle regate d’altura, dall’America’s Cup alla Sydney To Hobart, e dalla conoscenza e passione del nostro team, abbiamo lavorato molto duramente per garantire che le tecniche di costruzione, i design e la selezione dei materiali siano all’avanguardia».


Il sogno e lo stile americano di GB85 si riflettono anche per la possibilità di fare lunghe navigazioni senza toccare terra, con circa mille miglia di autonomia alla velocità di crociera di 21 nodi, con un consumo di circa 230 litri/ora. In condizioni ottimali, la velocità massima è di oltre i 26 nodi (il consumo dichiarato dal cantiere è di 382 litri/ora) ma il giorno della prova, tra mare formato e i tanti ospiti a bordo, ci siamo limitati a raggiungere i 23 nodi. Una velocità interessante per questo 26 metri, soprattutto perché mantenuta senza stressare i passeggeri con sobbalzi, rumori o vibrazioni a bordo. L’incontro con le onde è sempre stato morbido e la stabilità è rimasta ottima anche nelle virate più strette. Durante la navigazione abbiamo raggiunto diverse parti della barca e il comfort è rimasto invariato, anche durante il passaggio a prua, all’aperto, dai passavanti protetti dalla battagliola, che permettono di muoversi in modo sicuro. Giunti nella zona prodiera, è un piacere sedersi sulla parte rialzata della coperta, dove ci sono anche i cuscini della zona prendisole, a cui si accede da due gradini frontali.


Sin dall’ingresso nei saloni del ponte principale, e ancor più nella zona notte, l’ambientazione è quella tipicamente americana, sensazione aumentata anche grazie ai vari cimeli e suppellettili scelti dall’armatore nei vari locali. Si percepisce da subito un lusso sobrio ed elegante, dettato dalla qualità, ancor prima delle ottime doti di navigazione che si scoprono solo dopo aver mollato gli ormeggi e trovato qualche onda.

SCHEDA TECNICA

Lunghezza f.t. m 26,58
Lunghezza scafo m 24,00
Larghezza m 6,75
Pescaggio m 1,5
Dislocamento a vuoto kg 49.000
Serbatoio acqua lt 1.400
Serbatoio carburante lt 10.000
Motori std 2 x Volvo IPS1350S – 1.000 cv
Motori opt 2 x Man V8 1.300 cv (opt)
Progetto Grand Banks


Velocità massima nodi 26

Velocità di crociera nodi 21
Autonomia mg 1.000 a 20 nodi
mg 3.000 a 10 nodi

Prezzo listino da 9.000.000 $

(prezzo in dollari americani) IVA esclusa,
con due motori Volvo IPS 1350S da 1.000 cv

CANTIERE

Grand Banks, Stuart (Florida) – www.grandbanks.com
In Europa: Shepperton Marina, Shepperton (Regno Unito) - Ceresweg 20, Leeuwarden (Olanda)

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