Grand Soleil 40 prova in mare: come va, pregi e difetti

Il nuovo 40 piedi di Grand Soleil è una macchina perfettamente bilanciata tra performance da regata e comfort in crociera. Non gli mancano grinta, eleganza e soluzioni originali. Raccoglie l’eredità, pesante, del GS44 vincitore di due mondiali ORC

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Prendere il meglio del GS44, capace di vincere i due mondiali ORC 2021 e 2022, e trasferirlo su una barca più piccola. Il nuovo 40 non doveva solo essere l’entry level del cantiere, ma una barca capace di accogliere l’armatore e proiettarlo nel mondo Grand Soleil. Un mondo fatto di un equilibrio perfetto tra e crociera e regata, tra eleganza e performance, tra dettagli unici e soluzioni brillanti che tornano attuali. Non facile scalare tutto ciò su uno scafo più piccolo, dove ogni centimetro diventa prezioso e la “tensione” progettuale tra architettura navale e comfort interno è concreta. Matteo Polli e Nauta Design sono i protagonisti di questo confronto che ha portato a un risultato che soddisfa entrambi ma che, soprattutto, consegna all’armatore una barca completa e matura, capace di adattarsi bene, grazie agli optional giusti, a diversi programmi di navigazione.

Il GS40 è infatti disponibile nelle configurazioni Performance e Race, ha interni con layout a tre cabine e uno o due bagni e tre chiglie con pescaggi e caratteristiche diverse per soddisfare al meglio le esigenze degli armatori. La barca è stata presentata al pubblico allo scorso Cannes Yachting Festival e nominata nella categoria Performance dell’European Yacht of the Year 2023 insieme a Italia Yachts 12.98, Elan E6, Solaris 50 e Bénéteau First 36. La barca è costruita in sandwich di vetroresina con anima in schiuma di PVC (Airex), resina vinilestere e rinforzi in fibra di carbonio nelle zone più sollecitate. Il dislocamento da progetto è di 7.500 kg ed è stato rispettato.

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Da limiti a punti di forza

Il 40 si distingue anche per la sua capacità di trasformare alcuni vincoli fisiologici della sua impostazione corsaiola in punti di forza: albero arretrato, il fiocco con una J più lunga (è la misura tra la parte anteriore dell’albero alla landa di prua) e interni con un layout dove la cucina lineare crea non solo un corridoio utile per stendere i sacchi delle vele in regata ma anche lo spazio calpestabile ideale per muoversi meglio in crociera. Ne abbiamo parlato con Matteo Polli che in una lunga telefonata ci ha raccontato la genesi di questo modello.
«Il Grand Soleil 40 nasce come sorella più piccola del 44. In fase progettuale abbiamo recuperato le lezioni imparate durante le regate e raccolto le impressioni dell'equipaggio che ha vinto i due mondiali ORC per migliorare forme di carena, appendici e correggere il tiro dove si poteva per avere un rapporto prestazioni/rating migliore possibile e al tempo stesso non sacrificare gli interni. Il 40 fa sempre parte della gamma Performance e mantiene la duplice anima crociera/regata declinata in una misura più piccola, che per i progettisti è una sfida: ricavare tre cabine e due bagni all'interno della volumetria necessaria in una carena che vuole essere performante, sia in tempo reale che in tempo compensato, è un compito complesso. Inoltre, il cantiere aveva un secondo obiettivo, far regatare la barca in ORC nella classe C, quella dei piccoli, invece che nella B, un’alchimia altrettanto complessa. Insieme a Nauta Design abbiamo scelto la cucina in linea per accontentarmi sulla posizione arretrata dell'albero, una soluzione che mi piace e cerco di adottare sempre, ma che su un 40 piedi pone diversi problemi, soprattutto a causa dell’albero che finisce in mezzo alla dinette. È venuto fuori un ottimo layout che lascia più spazio al resto della barca, e i clienti che hanno visitato la barca erano soddisfatti, ho visto interesse intorno a questa idea ripresa dal passato. La cucina lineare non è mai stata una soluzione negativa, era la moda che portava a farla a L. La barca è disponibile in tre pescaggi: lo standard da 2,40 metri, il più adatto alle regate IRC, ha la pinna in ghisa e il siluro in piombo; poi c'è quello da 2,10 metri, adatto alla stazza ORC e alla crociera veloce, che ha più stabilità grazie alla pinna in scatolato, quindi più leggera, e siluro in piombo. Infine, c’è la versione con immersione ridotta a 1,85 metri ideale per la crociera pura o per chi ha problemi di pescaggio. Il timone della versione Race ha pala e asse di carbonio con profilo studiate da me mentre nella versione da crociera c’è una pala con geometria standard che ho dimensionato sui parametri della barca insieme al fornitore, JFA. In termini di controllo non cambia nulla. Riguardo all’albero sono convinto che la posizione arretrata porti solo vantaggi e mi piace come questi grandi fiocchi si comportano in regata con condizioni meteo che si trovano anche in crociera. Quando si naviga con poco vento e onda incrociata il fiocco grande ti da quella potenza in più che permette avanzare meglio e di accelerare prima. Non solo, se pensi alla crociera e al fiocco autovirante, che è già più piccolo rispetto alla vela da regata, a maggior ragione avere una J lunga permette di mantenere una superfice del fiocco decente».

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La parola a Nauta Design

«Il GS 40 rappresenta la sintesi di quanto di meglio siamo riusciti a mettere sul GS 44 – racconta Massimo Gino, co-founder di Nauta Design –. Abbiamo trovato le giuste proporzioni per avere una coperta ampia e funzionale sia in regata sia in crociera dove tutte le manovre studiate con l’architetto navale Matteo Polli e Cantiere del Pardo trovano posizioni e soluzioni ergonomiche, pratiche e funzionali per entrambi gli utilizzi. In uno scafo leggero e filante, siamo riusciti a inserire tutte le funzioni necessarie su un 40 piedi che anche negli interni sa offrire comfort e funzionalità. Dalla cabina al bagno dell’armatore, dalla cucina alla dinette, i volumi, gli stivaggi e tutte le funzioni sono precisi e ben dosati. Lo stile ricco e sobrio è quello ben collaudato e apprezzato a bordo di tutti i Grand Soleil».

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Race e Performance, differenze

Oltre alla chiglia, i due allestimenti differiscono per alcuni aspetti dell’organizzazione di coperta. La versione Race ha sei winch invece dei quattro standard, il bompresso è più lungo di 60 cm (il carbonio è il materiale standard) e il piano velico è maggiorato grazie ad un albero più alto e al fiocco con sovrapposizione invece che autovirante. Il trasto di randa è recessato nel piano del pozzetto mentre nella versione Performance c’è il punto fisso. Anche il paterazzo differisce: idraulico nella Race (con sartiame in tondino), meccanico nella standard. La plancetta elettrica è uno standard su entrambe le versioni e “nasconde” il gavone dedicato alla zattera di salvataggio.

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La prova a Port Ginesta

Navighiamo nelle acque spagnole con un vento leggerissimo che va calando. Siamo nello scafo #1 versione Race, armato con la chiglia ORC da 2,10 metri, sei winch ma pala del timone standard. Grazie alla sua profondità e posizione avanzata assicura un controllo perfetto anche ad elevati angoli di sbandamento, che purtroppo non abbiamo il piacere di sperimentare. Questo ci permette di non sentire la mancanza, in questa prima unità, dei puntapiedi. La barca in prova ha anche l’albero maggiorato e un genoa con sovrapposizione e rotaie sulla tuga, le vele sono One Sails. Con un vento che oscilla tra i 5,6 e i 6,3 nodi il passo di bolina di GS40 è buono, con velocità sempre oltre ai 5 nodi. Non sono le condizioni ideali per divertirsi e “sentire” l’imbarcazione, ma certamente non abbiamo alcun dubbio che il lavoro svolto da Matteo Polli insieme al cantiere porterà a ottimi risultati. L’unico appunto che ci sentiamo di fare è la posizione bassa quando si timona da seduti, dovuta all’altezza ridotta delle panche, che alla lunga può stancare, soprattutto i più alti. Per il resto timonare questo GS40, anche con pochissimo vento, è un vero piacere.

La cucina a murata è il tratto distintivo degli interni del GS40 sviluppati da Nauta Design. Una soluzione che era diventata rara e qui adottata per venire incontro alla necessità progettuale di un albero arretrato, e quindi in mezzo alla dinette. Il frigorifero a pozzetto ha una capacità di 75 lt a sviluppo orizzontale con doppia apertura.

Il layout prevede tre cabine e un bagno al centro. Il secondo, ricavabile nella cabina di prua al posto del vano storage, è optional. Apprezzabile la scelta di mantenere il tavolo da carteggio in una misura dove oggi è spesso assente.

SCHEDA TECNICA

Lunghezza fuori tutto Performance m 12,90
Lunghezza fuori tutto Race m 13,60
Lunghezza scafo m 11,90
Baglio massimo m 4,07
Pescaggio std/opt m 2,40/2,10/1,85
Dislocamento kg 7.500
Zavorra kg 2.500
Motore Volvo Penta 30 cv SD
Randa std mq 46
Randa Race mq 50
Fiocco 108% mq 45
Fiocco autovirante mq 38
Spinnaker mq 130
Gennaker stdmq 140
Gennaker Race mq 160
Acqua/gasolio lt 300/170
Omologazione CE cat A​

Prezzo listino da 332.000 euro

IVA esclusa f.co cantiere con motore Volvo Penta 30 cv e chiglia a T IRC da 2,40 metri.

CANTIERE

Cantiere del Pardo, Forlì (FC), tel. 0543 782404
www.grandsoleil.net

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