21 November 2012

Noie all'autopilota, il polacco si ritira alla Vendée Globe

Nuovo ritiro al Vendée Globe. Questa volta è stata la volta del polacco Zbigniew "Gutek" Gutkowski, messo fuori gioco da problemi all’elettronica dell’autopilota. Erano giorni che Gutek seguiva una rotta molto strana, si era fermato alle Canarie per tentare di risolvere i problemi ma non è mai riuscito veramente a rientrare in corsa.

Noie all'autopilota, il polacco si ritira alla vendée globe

 

Nuovo ritiro al Vendée Globe. Questa volta è stata la volta del polacco Zbigniew "Gutek" Gutkowski, messo fuori gioco da problemi all’elettronica dell’autopilota. Erano giorni che Gutek seguiva una rotta molto strana, si era fermato alle Canarie per tentare di risolvere i problemi ma non è mai riuscito veramente a rientrare in corsa. Oggi, dopo giorni di inutili tentativi l’annuncio definitivo del ritiro. Queste le sue prime parole: “Oggi devo annunciare ufficialmente quello che stavo pensando da giorni. Essere coraggiosi non vuol dire solo combattere, ma anche sapere quando devi fermarti. So di aver fatto tutto il possibile lavorando sull’elettronica per giorni. So che anche il mio team e i miei amici hanno fatto del loro meglio. Sono estremamente grato per il loro immenso supporto. Ma non posso continuare così. Non avere l’autopilota vuol dire che non posso regatare, devo ritirarmi. È una decisione dura, una delle più dure della mia vita. Ma questo è il Vendée, questa è la potenza dell’oceano a non puoi combatterla. È come guidare di notte in una strada che non conosci, una strada con molte curve circondate da alberi. Improvvisamente le tue luci si spengono e non puoi rallentare. Quante possibilità hai di sopravvivere? questo è quello che stava succedendo con il mio autopilota sostituendo la strada e gli alberi con l’oceano e le onde”.

Sono quindi sei le barche che sono già tornate a casa. Nel 2008/2009 su trenta partecipanti ne arrivarono solo 11. Se il trend si mantiene c’è da esser preoccupati: quanti ne arriveranno alla fine? Le cause sono diverse e non riconducibili a uno stesso problema: due collisioni con pescherecci (Groupe Bel e Bureau Vallée), due chiglie in avaria (Safran e Maitre CoQ) di cui una (quella di Safran) forse a causa di una collisione, un disalberamento (Saveol) e un guasto all’elettronica dell’autopilota (Energa). Il Vendée è una regata dura, per mezzi e uomini, basta che un piccolo pezzo abbia un problema per vedere alberi cadere, chiglie bloccarsi, skipper tornare a casa annunciando vendetta nella prossima edizione.

Oltre l’equatore
Nel frattempo il gruppo di testa sembra essersi messo alle spalle il temibile Pot au Noir, la zona di convergenza tropicale dove gli alisei dei due emisferi terrestri si incontrano annullandosi e creando una vasta zona di aria leggerissima. È qui che si può vincere, e purtroppo anche perdere, un giro del mondo. Tanto nella discesa, quanto nella risalita dell’Atlantico. È quindi fondamentale per gli skipper riuscire a disimpegnarsi velocemente e perdendo meno acqua possibile da questa zona. Il primo ad attraversare l’equatore è stato Armel Le Cléac’h, (Banque Populaire), che ha impiegato 10 giorni, 10 ore e 19 minuti, 8 ore fuori dal record che Jean Le Cam fissò nel 2004. Al momento (mercoledì 21 novembre ore 12:00) la classifica vede in testa proprio Armel Le Cléac’h. Dietro di lui un gruppetto compatto di cinque inseguitori, racchiusi in sole 22 miglia, guidato da François Gabart (Macif), Vincent Riou (Prb), Bernard Stamm (Cheminées Poujoulat), Jean-Pierre Dick (Virbac Paprec 3) e Alex Thomson (Hugo Boss).

Penalità per 7 skipper
In seguito alla protesta provenuta sia da Hugo Boss sia dal comitato di regata, la Giuria ha assegnato una penalizzazione temporale per sette skipper, colpevoli di aver attraversato la zona denominata Finisterre “Traffic Separation Scheme” (TSS), una zona di “corsie” per navi interdetta al Vendée per motivi di sicurezza a causa dell’intenso traffico. Gli skipper erano al corrente della zona e Denis Horeau, direttore della regata, aveva detto chiaramente che in bando di regata era stato molto chiaro al riguardo. La Giuria ha così inflitto una penalità di 2 ore a Synerciel, Mirabaud, Acciona, Initiatives Coeur ed Energa, per Gamesa la penalità è di 30 minuti mentre per Virbac Paprec 3 è di 20 minuti.

Samantha Davies ha invece ritrovato il sorriso dopo il disalberamento ed è di nuovo in barca, con un albero di fortuna, per riportare con le sue forza la barca in Francia. 

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