18 November 2015

L'odissea del rinnovo della patente

Il racconto di un lettore che, nell'intento di rinnovare la patente nautica, si è trovato in un incredibile ginepraio burocratico. Qualche consiglio per non cadere in trappola

L'odissea del rinnovo della patente

Nel mese di giugno, mentre ero in ferie nel sud d’Italia, accortomi di avere la patente nautica in scadenza, mi reco presso un’Autoscuola del posto, pago per la pratica di rinnovo, faccio la visita medica e penso di aver fatto tutto il necessario. Invece comincia la tragicommedia, dopo 16 (sedici) giorni di attesa e vari solleciti per avere almeno un permesso provvisorio, mi viene detto di passare in autoscuola dove, mi restituiscono una parte del corrispettivo (esclusa la visita medica) e mi informano che,  essendo una patente rilasciata dalla Motorizzazione, la posso rinnovare solo dove è stata rilasciata. Ma non ne  erano  al corrente, vista la loro attività? Invio tutta la documentazione a un’Autoscuola di Milano. Dopo qualche giorno, mi mandano una mail informandomi che il certificato medico non è valido perché mancano alcuni dati necessari per la Motorizzazione, ma che non sono richiesti dalle Capitanerie di Porto. Mi reco presso il medico che ha rilasciato il certificato il quale, meravigliato, dopo un’altra visita, mi rilascia un nuovo certificato con i dati……..mancanti. Il medico è un Ten. Colonnello capo sezione sanità e veterinaria di una caserma. Invio il certificato, intanto siamo arrivati a fine luglio. Rientro a casa e l’autoscuola mi fa avere un permesso provvisorio in attesa del rinnovo. Tranquillo, riparto per il sud, ma dopo una decina di giorni mi telefonano che il permesso non è valido, la pratica è stata prima accettata e poi respinta perché si sono accorti (in Motorizzazione) che il certificato era firmato da un veterinario!!!! Faccio le dovute rimostranze e mi viene risposto, tramite l’Autoscuola, che in ogni caso gli accertamenti vanno fatti presso la struttura pubblica di appartenenza. Sono stato visitato presso una caserma e il certificato è firmato e timbrato con tutti i dati necessari. Al ritorno a casa, mi reco dalla dirigente della Motorizzazione la quale afferma che il certificato è nullo perché doveva essere fatto su carta intestata ( non bastavano timbri e firma) e lei non credeva assolutamente che avessi fatto la visita presso una caserma (sono stato registrato al momento del mio ingresso in caserma e del veterinario non ha più fatto cenno) e comunque era infastidita da questa mia interferenza nel suo ufficio. Ogni commento è superfluo, di mio dico che, se l’Italia è in mano a questi burocrati, è meglio trasferirsi in quei paesi che chiamano Terzo Mondo. La tragicommedia non è finita, al momento non sono ancora in possesso della patente, non ho intenzione di rifare il certificato medico (sarebbe il terzo) per una questione di principio e per non dare soddisfazione a certi burocrati.

E’ mia intenzione chiedere chiarimenti e inviare un reclamo formale al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mi auguro di avere una chiara e sollecita risposta e porrò un altro quesito: avendo conseguito la patente nautica nel 1974, avevo l’abilitazione fino alle 20 (venti) miglia, ora è diventata entro le 12(miglia), non dovrei avere quella senza limiti? La non retroattività delle leggi è valida solo per i politici e i dirigenti pubblici? Un’ultima domanda, unificare i sistemi di rilascio e di rinnovo delle patenti nautiche è così complicato?

Per verità, ho tutta la documentazione e testimoni a conferma di ciò che scrivo.

Infine, chi devo ringraziare per le vacanze rovinate, le spese, le ……arrabbiature, gli avanti e indietro, la barca in sostanza inutilizzata (rimessaggio, manutenzione e posto barca costano).

Vi farò sapere come andrà a finire, ringrazio per la cortese attenzione,

Fulvio Grimoldi

 

Sono note a tutti le disfunzioni della nostra pubblica amministrazione e di come essa si rapporti col cittadino. Per quanto si cerchi di ammodernarne il funzionamento, siamo sempre molti passi indietro rispetto ai Paesi europei più evoluti e ai quali dobbiamo paragonarci. Gli episodi  di una burocrazia inadatta e tronfia che, purtroppo,  marca stretto il nostro quotidiano, sono infiniti.

Tuttavia, se a queste inefficienze si associano anche le incompetenze di chi funge da intermediario tra cittadino e ufficio dell’Amministrazione – riferendoci, nel caso che ci ha raccontato,  alle “autoscuole-agenzie” a cui si è rivolto per la convalida della sua patente nautica -  e una generale limitata conoscenza della normativa specifica sia da parte dei funzionari pubblici sia da parte dell’utente,  le cose si complicano.

Le forniamo alcune note di sintesi che meglio potranno orientare il suo agire, utili anche agli altri nostri lettori.

In primo luogo, i procedimenti riguardanti la convalida della patente nautica, esito positivo o negativo, devono compiersi, per legge, entro 30 giorni dalla presentazione dell’istanza. (L’iter della convalida della patente nautica non rientra tra quelli per i quali il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, da cui dipendono Capitanerie e uffici della MCTC, ha chiesto proroghe temporali).

La patente nautica è convalidata, cioè rinnovata,  sempre dall’ufficio che l’ha rilasciata, sia nel caso di MCTC sia nel caso di Capitaneria. Ciò è espressamente previsto dalla legge: DM 146/2008. Quindi, la prima “autoscuola” a cui si è rivolto e che le ha fatto intendere che se la patente fosse stata rilasciata dalla Capitaneria non ci sarebbero stati problemi di competenza territoriale, non le ha detto il vero.

Per quanto riguarda il “permesso provvisorio”, non si capisce cosa poi le abbia rilasciato la “autoscuola” di Milano: il permesso è costituito dalla copia dell’istanza presentata all’ufficio competente per la convalida (vidimata, con annotazioni specifiche, da parte di tale ufficio) e vale trenta giorni. Non esistono altri tipi e documenti di “permesso”. Tra l’altro, come detto prima, è dalla data di presentazione dell’istanza che si contano i 30 giorni di legge della durata del procedimento, trascorsi i quali, in assenza di risposta all’istanza,  il cittadino può intervenire contro l’Amministrazione.

Circa il certificato medico – a proposito dei dati mancanti dell’esito della sua visita e degli altri problemi -  il modello del documento è stabilito (e riportato come fac-simile) dal già citato DM 146/2008: basta che il medico (tra le figure “ufficiali” previste dall’art. 36 del DM 146, vi è anche il medico militare in servizio permanente effettivo), stampi il fac-simile, compili le indicazioni richieste dei dati di visita e la questione è chiusa. Ovviamente il modello di certificato è valido sia per la Capitaneria di porto sia per gli uffici della MCTC.

Per ultimo: le patenti nautiche per la navigazione fino 20 miglia dalla costa,  rilasciate in base alla legge 50/71, potevano essere convertite in patenti entro 6 miglia oppure oltre 6 miglia (successivamente, senza limiti), su semplice richiesta e scelta da parte del titolare della patente stessa, in base alla legge 51/76. Scelta che, a quanto pare, lei ha già fatto a suo tempo. L’articolo che prevedeva esplicitamente questa possibilità di conversione è stato abrogato dalla legge 172/2003.

Christian Signorelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le ultime prove