05 July 2007

Speciale crociera

Andar lontano... e restarci. L’autonomia è tra i pregi meno valutati di una barca. Ma è quello che serve per la massima libertà d’azione in viaggio. Agosto 2006. Quasi un anno fa. In quel mese, la Guardia Costiera è uscita in mare per soccorrere 4.878 diportisti a bordo di 1.569 barche. Fortunali? Disastri o incendi? Naufragi? No. Per il 70% dei casi, queste quasi 5.000 persone – una piccola folla – andavano alla deriva per mancanza di carburante. ...

Introduzione

Andar lontano... e restarci. L’autonomia è tra i pregi meno valutati di una barca. Ma è quello che serve per la massima libertà d’azione in viaggio. Agosto 2006. Quasi un anno fa. In quel mese, la Guardia Costiera è uscita in mare per soccorrere 4.878 diportisti a bordo di 1.569 barche. Fortunali? Disastri o incendi? Naufragi? No. Per il 70% dei casi, queste quasi 5.000 persone – una piccola folla – andavano alla deriva per mancanza di carburante. Gli ufficiali delle Capitanerie hanno lanciato l’allarme in ottobre, al Salone di Genova: “Fate più attenzione, le nostre energie vengono utilizzate per soccorsi dovuti a cause banali”. Colpite maggiormente le barche a motore – ma con eccezioni. L’autonomia, di carburante, di energia elettrica, ma anche di acqua dolce, di viveri, è alla base dell’organizzazione della crociera. Il problema elettrico, per esempio, è più sentito di un tempo, perchè gli impianti di bordo sono diventati numerosi ed energivori. Il calcolo delle autonomie, di carburante ed energia, non è solo questione di sicurezza: serve poi a non trovarsi obbligati a scali sgraditi per risolvere il problema, ancora più spiacevoli se i giorni di vacanza non sono molti, come avviene nel caso del noleggio di una barca per una sola settimana. Gli scali aggiuntivi sono anche un motivo di spesa in più, si dovrà pagare anche una notte non prevista in un marina. L'articolo completo nel numero di Vela e Motore agosto 2007

Decalogo del motorista

Il decalogo del motorista 1. Prima di partire fate controllare motori e impianti e la meccanica della timoneria (e su una barca a motore anche i flaps, pompe, estrattori di vapori ecc.) 2. Non sottovalutate le previsioni meteo. 3. La crociera è un momento di relax, non stressate i vostri ospiti con manovre e accelerazioni brusche, agite sui comandi in modo dolce e graduale, anche le trasmissioni vi saranno riconoscenti. 4. Durante la navigazione tenete d’occhio gli strumenti di controllo e verificate che temperature e pressioni di olio e acqua non si discostino troppo dai valori normali. 5. Regolate la velocità in funzione del moto ondoso, se il mare è molto mosso provate a comporre rotte diverse che vi permettano di navigare più confortevolmente. 6. Imparate ad utilizzare trim e flaps per correggere l’assetto dello scafo in funzione della direzione di provenienza delle onde e del carico presente a bordo. 7. Se le condizioni del mare peggiorano non esitate a cercare un rifugio, meglio cambiare programma e itinerario piuttosto che trovarsi in difficoltà e spaventare i vostri ospiti. 8. Tenete conto delle ore di navigazione effettuate dall’ultimo rifornimento per calcolare quanta autonomia resta, non fidatevi solo degli indicatori del carburante. 9. Prima di entrare in porto, per evitare inutili complicate manovre e non perdere tempo, informatevi via radio sulla disponibilità di ormeggi. Se non conoscete il canale Vhf del porto, fate la chiamata sul Canale 16 e poi passate sul canale che vi viene indicato. 10. Se vi trovate a navigare di notte accendete il radar, se non lo avete non superate mai i 10 nodi e controllate sempre che le luci di via siano tutte funzionanti. L'articolo completo nel numero di Vela e Motore agosto 2007

Acqua sempre preziosa

L’acqua sempre preziosa Sulla barca a motore il consumo di acqua dolce di solito non è un grande problema perché quasi ogni giorno si toccano approdi o marina turistici dove potersi rifornire. I serbatoio generalmente sono generosamente dimensionati rispetto ai cabinati a vela. Diverso il discorso per una barca a vela dove la provvista può essere esigua. Ogni occasione è buona per rabboccare i serbatoi, anche in località fuori mano. Non lasciatevi spaventare se arrivati in qualche porto vi dicono che è impossibile fare rifornimento. Questa è una risposta tipica. Spesso quando si passa da porti piccoli o di pescatori senza servizi si viene scoraggiati, soprattutto se non esistono le classiche colonnine. In realtà in ogni porto c’è un modo, più o meno semplice, per procurarsi dell’acqua, in molti posti come le isole minori della Grecia, ad esempio, sono le autobotti a portarla. Se ci sono dei pescherecci ci sarà anche l’acqua, in genere basta chiederla gentilmente proprio ai pescatori. Non dimenticate che in molti posti l’acqua si paga - in genere una piccola cifra. Se l’equipaggio non ha molta esperienza di navigazione sarà bene istruirlo preventivamente sulla necessità di imparare a non sprecare l’acqua (e le batterie) lasciando i rubinetti aperti come molti fanno a casa propria. Per essere previdenti conviene calcolare un consumo di circa 50-60 litri di acqua per ogni persona al giorno. Spesso la doccia si può fare a terra senza intaccare le scorte della barca. Occhio che quando le riserve nei serbatoi stanno per finire l’autoclave tende a non staccare e a rimanere in funzione, con il rischio di bruciare la girante (ce ne si accorge per il tipico “ronzio” che arriva dalla pompa, tenete sotto controllo l’amperometro che rivela il livello degli assorbimenti). Se nonostante tutto pensate di non disporre di serbatoi abbastanza grandi e per evitare lamentele e cattivi umori, potete installare per tempo uno o più serbatoi aggiuntivi, magari di quelli portatili deformabili che si riescono ad infilare ovunque. Su piccole e medie barche, una tanica di scorta, di facile utilizzo, non fa mai male. L'articolo completo nel numero di Vela e Motore agosto 2007
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