16 February 2012

Tassa di stazionamento: se non paghiamo noi, allora chi?

Pubblichiamo la lettera di un lettore che, pur riconoscendo alcune incongruenze del balzello, lo considera tutto sommato accettabile. Voi cosa ne pensate? Cliccate per leggerla e commentarla

Tassa di stazionamento: se non paghiamo noi, allora chi?

Caro Direttore,

sulla tassa di stazionamento, la mia sarà una voce fuori dal coro, ma non credo del tutto isolata. Ho un cabinato a motore di 13 metri, di recente costruzione e, a conti fatti, dovrò versare quest’anno circa 3mila euro per la tassa. Non sarei sincero se le dicessi che sono contento di pagare questo tributo, ma non ne faccio una tragedia e nemmeno credo che la nautica sia destinata finire a causa di questo balzello, come spesso leggo e sento in giro.

Nella situazione economica in cui versa il nostro Paese, il contributo per ripianare la situazione da parte del nostro "comparto", non proprio costituito da persone che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese, penso sia accettabile.

Sono d’accordo, però, che lo strumento debba essere meglio rifinito e reso più equo: ci sono barche di 10 metri (tra l’altro non iscritte e non si capisce perché la legge le favorisca), esentasse, che hanno un valore economico di molto superiore a quello di barche più grandi, che invece il tributo lo devono pagare.

Magari esentando quei soggetti che usano la barca per fini commerciali, come charter e scuole nautiche, che inevitabilmente faranno ricadere sugli utenti i maggiori costi di gestione.

                                                                                                                                                                                  Lettera firmata

 

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