Trasmissioni: dal motore all'elica
Trasmissioni: dal motore all'elica
Linea d'asse
Disegnando infatti i vettori che descrivono il moto di una linea d’asse, ci si
rende facilmente conto che una parte della forza generata dal motore viene
diretta verso l’alto ed è perciò ininfluente ai fini della navigazione. Inoltre
il flusso d’acqua che le eliche lavorano è doppiamente disturbato e questo
prova un’ulteriore abbassamento di efficienza: da prua dagli assi e dai
braccetti porta-asse, a poppa dai timoni… un vero disastro. Un’alternativa alla
linea è il V-drive, che “spezza” l’asse. Il motore sta quasi sopra le eliche.
È utile per distribuire meglio gli interni e spostare la sala macchine verso
poppa, ma genera ulteriori dispersioni. Al timone: la guida di una barca in
linea d’asse è da sempre foriera di parecchie soddisfazioni: fenomeni di
cabrata quasi inesistenti, navigazione dolce e sicura, ottima risposta ai flap;
di contro i consumi sono solitamente parecchio più elevati rispetto alle barche
che adottano trasmissioni differenti e se i motori e gli scarichi non sono
attentamente insonorizzati, il rumore in cabina e pozzetto risulta abbastanza
elevato. Infine bisogna farsi un po’ di esperienza prima che gli ormeggi in
marina diventino un’operazione di routine…
La risposta ai comandi, infatti, non brilla per prontezza. La linea d’asse
rimane imbattibile per chi è appassionato di pesca, dato che l’architettura non
ostacola in alcun modo e permette bassissime velocità minime.
Piede poppiero
E in effetti i vantaggi in termini di pulizia del flusso d’acqua in cui le
eliche lavorano (così importante al fine del rendimento) si sentono. Inoltre il
piede poppiero è orientabile, sia lateralmente, con lo sterzo, che
verticalmente con i trim, consentendo al timoniere di posizionare il flusso
delle eliche in perfetta armonia con l’assetto dello scafo e con la direzione
da seguire.
Questa architettura (insieme a Ips e Zeus) consente l’utilizzo di doppie eliche
controrotanti, che aumentano la capacità del propulsore di scaricare la potenza
in acqua. Lo scotto da pagare però non va dimenticato: maggior complessità
meccanica (con conseguenti costi di manutenzione) e capacità di sopportare
potenze limitate: allo stato attuale, infatti, i piedi poppieri reggono “solo”
potenze dell’ordine dei 350-370 cavalli per i motori diesel e circa 420 cavalli
del grosso 8,1 litri a benzina.
Al timone Ottima manovrabilità, prontezza di risposta alle manette del gas e
notevole velocità: queste sono le sensazioni che subito colpiscono chi si mette
al timone di una barca con piedi poppieri. La manovrabilità è dovuta la fatto
che le eliche spingono proprio nelle direzione in cui si vuole andare e che l’
angolo di sterzata non dipende tanto da quanto è aperto il gas in quel momento
ma semplicemente dall’angolo di barra: una bella differenza rispetto alla linea
d’asse. Certo: oggi quasi tutte le barche sono dotate di eliche di prua, ma
manovrare in certe condizioni di vento e di spazio ristretto con i piedi
poppieri è la scelta più razionale.
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