Una rete dei porti nell'interesse del Paese
Sin da piccola sono stata allevata tra barche e porti. Il mio primo incarico nel Gruppo Azimut Benetti fu nel Marina di Varazze, che abbiamo costruito in tre anni. Mi sono inserita a lavori cominciati tra il 2004-2005 e l’inaugurazione è avvenuta nel maggio 2006, dopo ben venticinque anni di lotte burocratiche da quando mio padre (Paolo Vitelli n.d.r.) aveva iniziato l’iter.
Ho avuto la fortuna e il privilegio di vivere la fase centrale della costruzione e della commercializzazione, oltre all’apertura del porto. Un’esperienza indimenticabile. Ricordo che mio padre, ispirato da Massimo Bacchetti (direttore editoriale di Edisport), mi parlò dell’idea della Rete dei Porti di Vela e Motore, un progetto che ci coinvolgeva perché era una via per proporre il nostro modo di concepire il diporto.
Abbiamo il paese più bello del mondo, che però non riusciamo a sfruttare né via terra né via mare. All’estero tutto è valorizzato, in Italia questo non accade. Eppure abbiamo il privilegio di vivere in un vaso di Pandora: cultura, sole e mare, coste infinite.
L’Europa e il mondo, in generale, con una popolazione che invecchia sempre di più, avranno sempre più bisogno di tutto ciò, ma occorre capire che la domanda vuole servizi adeguati e al giusto costo.
Per quel che ci riguarda da vicino, per attirare questi utenti sarebbe necessario creare un network di porti che andasse oltre l’Italia ed esteso al resto del Mediterraneo.
Noi di Azimut ci siamo impegnati sul nostro territorio. Analizzati i marina, (eravamo agli inizi del Duemila) avevamo constatato che le strutture del versante Adriatico avevano un migliore rapporto qualità/prezzo rispetto a quelle del Tirreno, quindi ci eravamo accordati con Assomarinas (l’associazione di categoria) perché sviluppasse un network in Adriatico e noi sul Tirreno. In seguito, il progetto era di unire le forze e creare una centrale per gestire le prenotazioni lungo tutta la costa.
Avevamo cominciato a contattare i maggiori marina della Liguria per proporre l’idea e, personalmente, avevo visitato molte strutture francesi già in rete tra di loro. Abbiamo invitato a Varazze una delegazione di marina francesi per creare una continuità tra Liguria e Francia. Avevo anche esaminato i porti da Napoli in giù, la parte più bella d’Italia e c’era un grande lavoro da fare.
Abbiamo, in seguito, illustrato il progetto, portato l’esempio francese, ipotizzato anche come doveva funzionare il sistema centrale di prenotazioni e individuato una società incaricata della parte operativa per far capire la facilità del sistema, ma non c’è stato verso. Tutto veniva bloccato dai campanilismi e prevalevano sempre le logiche locali.
Forse oggi i tempi sono cambiati, ma la salvaguardia dei diritti acquisiti resta sempre un problema, così come riunire intorno a un tavolo gestione privata e pubblica.
Con la Rete dei Porti si allungherebbe, inoltre, anche la stagionalità e di conseguenza il ritorno in termini economici nell’interesse del nostro Paese.
Giovanna Vitelli
del Gruppo Azimut Benetti