Catamarani del futuro
L’impressionante imbarcazione, sviluppata all’interno del progetto Wam-V,
rappresenta l’ultima idea partorita dalla fervida mente di Ugo Conti, ingegnere
italiano trapiantato da anni in California.
Dietro all’acronimo WAM-V (Wave Adaptive Modular Vessel) si cela un progetto
radicalmente innovativo, il cui scopo è rivoluzionare il concetto di
imbarcazione. L’idea alla base di questa realizzazione è la modularità; i
catamarani Wam-V, infatti, sono in grado di adatta...
Catamarani del futuro
L’impressionante imbarcazione, sviluppata all’interno del progetto Wam-V,
rappresenta l’ultima idea partorita dalla fervida mente di Ugo Conti, ingegnere
italiano trapiantato da anni in California.
Dietro all’acronimo WAM-V (Wave Adaptive Modular Vessel) si cela un progetto
radicalmente innovativo, il cui scopo è rivoluzionare il concetto di
imbarcazione. L’idea alla base di questa realizzazione è la modularità; i
catamarani Wam-V, infatti, sono in grado di adattarsi ad un ampio range di
applicazioni, soddisfacendo le esigenze di utilizzatori specifici o di singoli
progetti. La caratteristica principale degli esemplari Wam-V, oltre all’estrema
leggerezza della struttura, è che, contrariamente alle imbarcazioni
tradizionali, sono in grado di adattare il proprio profilo alla superficie del
mare, senza frangere le onde, ma scivolando letteralmente sopra di esse.
Questa vera e propria ‘danza’ sulla superficie del mare viene attuata grazie a
due pattini gonfiabili, realizzati in fibre di poliuretano, lunghi fino a 30
metri, formati da differenti componenti collegati tra loro, ma in grado di
muoversi uno indipendentemente dall’altro.
I due pattini sono uniti tra loro da due lunghi archi in titanio, al cui centro
è posizionata la cabina, sospesa ad un’altezza di otto metri. Il modo di
avanzare sulla superficie del mare dei modelli Wam-V, potrebbe, però, causare
notevoli stress all’equipaggio o ai carichi eventualmente trasportati.
Per ovviare a questo problema, la struttura sovrastante è connessa ai pattini
attraverso un sistema di molle in grado di assorbire gli urti, di concezione
del tutto simile ai sistemi di ammortizzazione a balestra in uso sugli
autoarticolati. I motori sono due, allacciati allo scafo con perni speciali in
grado di mantenere costantemente i motori immersi nell’acqua.
La propulsione è assicurata da due motori Cummins (tra gli sponsor del
progetto) della serie Quantum da 260 chilowatt.
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