Monte Carlo 32 Open

Con la linea Monte Carlo il cantiere francese ha sferrato un bel colpo ai mostri sacri del motore, impegnati soprattutto nella ricerca del lusso. Queste sono invece barche molto pratiche, una risposta decisa e concreta alla crisi dei piccoli. Le armi di Bénéteau sono più “semplici” ma ben collaudate, produzione di grande serie, prezzo competitivo e contenuti - tecnici ed estetici - di valore. La concorrenza sarà combattuta, questo è un settore dove la crisi dei piccoli inizia ad affievolirsi e i cantieri devono tirare fuori il meglio, e anche di più, per attirare nuovi armatori. Una clientela spesso giovane e alle prime esperienze con barche un po’ di sostanza e che, non per questo, è disposta ad accontentarsi. Oggi c’è molta più preparazione di una volta e i diportisti sanno quello che vogliono, lo vedono (e poi lo desiderano) a bordo degli scafi di gamma superiore. Che devono quindi saper sedurre con soluzioni “da grandi” e allo stesso tempo avere prezzi contenuti. Un’operazione in cui sono capaci in pochi.

Abbiamo provato la versione con due Volvo Penta 5.7 Gxi Dps da 270 cavalli ciascuno. Per chi preferisce c’è anche quella con due diesel Volvo D3 da 190 cavalli. Grazie anche alla carena Air Step la velocità supera agevolmente la barriera dei 30 nodi, fermandosi a 32. Per quanto riguarda quella di crociera una buona media è a 25 nodi a 3.500 giri, si consumano 55 litri all’ora, il che significa un’autonomia che sfiora le 9 ore o 222 miglia nautiche. Una barca che si presta bene alle prime vere crociere, capace di offrire un buon livello di comfort grazie alla ricchezza di soluzioni e particolari utili, tanto in coperta quanto negli interni.