Patrone 100 prova in mare: come va, pregi e difetti

Patrone 100 è un gozzo classico, un tributo al centesimo anniversario del cantiere Patrone Moreno, uno dei più antichi d’Italia. Tommaso Spadolini fa rivivere il fascino dei gozzi Anni Sessanta in un natante dagli spazi di uno yacht e dalle rifiniture impeccabili, che supera i 30 nodi

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Cento anni di storia. Un secolo di barche – i gozzi – che nel tempo non hanno mai perso il loro fascino, senza mai strizzare più di tanto l’occhio alla modernità. Al massimo adattandosi alle nuove esigenze del diportista. Quella del cantiere navale Patrone Moreno, uno dei più antichi d’Italia, è una storia fatta di successi, maestria e professionalità preziose che ancora oggi portano a costruire barche senza tempo. L’ultima si chiama Patrone 100 ed è un gozzo, un tributo al centesimo anniversario del cantiere ligure.

Tommaso Spadolini, che ha firmato il progetto, ha proiettato nel futuro il fascino e l’eleganza di un gozzo degli Anni Sessanta, di quelli della Dolce Vita. Il risultato è un natante dagli spazi e dai volumi di uno yacht, che supera i 30 nodi, che mantiene lo stile di sempre pur lasciando all’armatore ampi margini di personalizzazione.

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UN GOZZO SOSTENIBILE

Chi ha attraversato un secolo di storia non può sottrarsi alla sfida della sostenibilità. Così il P100 nasce con un ponte ricoperto in eco-teak e consumi ridotti. Il classico parabrezza si abbina al design moderno del T-top opzionale ma davvero utile, offrendo ombra, senza compromettere la visuale a 360 gradi. Il tipico scafo a forma di guscio di noce del gozzo ligure accoglie grandi finestrature, garantendo luce e un costante contatto visivo con il mare, anche sottocoperta, dove l’utilizzo di legno massello e compensato marino essenza teak ricalca il rispetto della tradizione artigianale del cantiere, insieme all’impegno a favore della sostenibilità con il teak sintetico in coperta.


Per la carena, invece, non ci si è dovuti inventare niente: deriva dagli altri modelli del cantiere, a garanzia delle sue doti marine. Lo scafo e la coperta sono costruiti in vetroresina stratificata a mano con irrigidimenti strutturali (paratie, longheroni e madieri). Le paratie portanti sono collegate strutturalmente a scafo e coperta.


Il gozzo P100 può essere personalizzato nei materiali, tessuti Loro Piana e configurazioni del pozzetto, ma anche nella scelta dei colori dello scafo, disponibile in quattro nuove sfumature: Champagne, Blu Murena, Cappuccino e Cielo. Anche gli interni dimostrano la volontà del cantiere di cucire ogni singola unità sulle esigenze del suo armatore, offendo sette differenti soluzioni di interni. Infine la propulsione: è disponibile la versione entrobordo e quella con due motori fuoribordo.

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SPAZI E LUCE OVUNQUE

Saliamo a bordo di Patrone 100 dalla plancetta poppiera che, tramite due cancelletti trasparenti, immette nel pozzetto, circondato da sedute e con al centro un tavolo in legno pieghevole per i momenti conviviali, ben protetto dal T-top che si inserisce tra le due sedute della timoneria. Qui troviamo due display Raymarine da 12” e manette elettroniche. La postazione di guida permette un’ottima visuale e si ingloba nel piano di coperta salendo i due gradini che portano a prua. Una zona spaziosa, che in realtà inizia a centro barca. Oltre al prendisole centrale per tre persone, c’è ancora tanto spazio calpestabile a fianco e all’estrema prua, dove si trovano il passauomo che arieggia la cabina di prua e la postazione di manovra per il salpancora elettrico, che getta il suo calumo in mare tramite una delfiniera pronunciata, piacevole esteticamente. La prua è ben protetta dalla battagliola che la circonda interamente, fino a diventare un mancorrente all’altezza degli scalini. Quando ci si muove si ha sempre una sensazione di sicurezza. La prua è uno dei punti più belli del P100, che farà dimenticare di trovarsi su un natante.

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ALTEZZE SOPRA LA MEDIA

Scendendo sottocoperta, la prima sorpresa è l’altezza: non serve mai abbassare la testa e i movimenti sono sempre agevoli. A prua troviamo la cabina con letto matrimoniale, illuminata dalle due vetrate lungo lo scafo e dal passauomo. Il letto è imponente e si raggiunge salendo due gradini. Sulla dritta un armadio capiente, disposto per baglio, e sulla sinistra la porta d’ingresso al bagno con locale doccia separato, con un accesso anche dalla dinette, per un utilizzo giornaliero. La parte a dritta è occupata dal living, attrezzato con un divano trasformabile in un secondo letto matrimoniale.


Questo sulla versione che abbiamo provato, la prima unità prodotta. L’armatore però può scegliere fra sette differenti versioni di interni, con dinette o con seconda cabina con letti a castello, alcuna delle quali con il bagno verso prua, che perde però l’accesso diretto dalla cabina armatoriale. Di una certa eleganza il pavimento in legno filettato bianco e i soffitti a pannelli in legno laccato a lucido, luminosi e facilmente pulibili. Il punto cucina è allestito con frigorifero da 50 litri, piano di lavoro in corian, lavello e fornello.

CONSUMI RIDOTTI

Quando è ora di mollare gli ormeggi, scordatevi l’idea del gozzo lento e sonnacchioso. Siamo a bordo del primo esemplare, anzi, dell’esemplare zero, che il cantiere è riuscito a terminare in tempo per il salone di Cannes e che ora utilizza come una sorta di laboratorio per sperimentare accorgimenti e migliorie. Motivo per cui non tutta la strumentazione era collegata, come il flussometro del carburante, e quindi non abbiamo potuto rilevare i consumi. La versione in prova era motorizzata con due motori optional VM da 300 cv ciascuno. Dopo aver visitato una barca così glamour non ci aspetta di certo di superare i 30 nodi abbassando tutte le manette. Invece avviene tranquillamente, anche se la velocità di crociera ideale è di 24-25 nodi, intorno ai 3.200 rpm, con un consumo di soli 22 litri ora per ogni motore (dato fornito dal cantiere). La velocità minima di planata è a 12,5 nodi.


Lo scafo non ha paura di nulla: non sbatte mai sulle onde (che comunque non sono così alte) e non teme di prendere il mare in qualsiasi direzione, compreso al traverso. Essendo la prima barca, l’ingegner Pier Michele Moreno ci spiega che alcune cose verranno modificate, come il parabrezza, che sarà più alto di una ventina di centimetri. Quello in prova, in effetti, era un po’ troppo basso e in timoneria arrivavano vento e spruzzi. La consolle sarà meglio strutturata, con un pannello in cui incassare tutti gli strumenti, ma già dalla “versione laboratorio” abbiamo potuto apprezzare un’ottima visuale anche in planata.


Ottimo come daycruiser, Patrone 100 consente anche fughe romantiche di un fine settimana. È possibile vivere bene la barca anche all’interno, compreso il momento dei pasti. Il tempo a bordo trascorrerà piacevole e rilassante. Chi l’ha detto che la Dolce Vita se n’è andata? L’abbiamo ritrovata su un natante.

SCHEDA TECNICA

Lunghezza f.t.m 11,00
Lunghezza al galleggiamento m 9,30
Larghezza m 3,40
Pescaggio m 0,85
Dislocamento a vuoto t 8,73
Serbatoio acqua lt 200
Serbatoio carburantelt 550
Motori prova (optional)2 x VM da 300 cv
Omologazione CE/personeB/8
ProgettoTommaso Spadolini

PRESTAZIONI

Regime Velocità

giri/min nodi

850 4,3
1.000 6,0
1.400 8,0
1.800 9,7
2.000 11,1
2.200 14,0
2.400 16,3
2.600 19,7
2.800 22,0
3.000 23,1
3.200 25,0
3.400 27,2
3.800 30,0

Note: 4 persone a bordo con 100 lt di carburante
e 80 lt d’acqua

Prezzo listino da 259.900 euro; IVA esclusa, con i due motori base entrobordo 
Yanmar da 230 cv ciascuno

CANTIERE

Cantiere Navale Patrone Moreno
Cisano sul Neva (SV)
Tel. 0182-990001 – www.patroneboat.com

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