Novità presentata al Salone di Genova, arricchisce l’offerta dei Cantieri
Capelli proposta in package con i fuoribordo Yamaha. Il modello della prova è
proposto a listino con tre abbinamenti: con due motori da 150 cavalli o con uno
da 250 o 350. Il battello è ben rifinito e ha una dotazione completa che
include elementi come verricello elettrico e roll bar in vetroresina, che
giovano al comfort dei passeggeri. Il layout è composto da un prendisole a
prua, una larga co...
Introduzione
Novità presentata al Salone di Genova, arricchisce l’offerta dei Cantieri
Capelli proposta in package con i fuoribordo Yamaha. Il modello della prova è
proposto a listino con tre abbinamenti: con due motori da 150 cavalli o con uno
da 250 o 350. Il battello è ben rifinito e ha una dotazione completa che
include elementi come verricello elettrico e roll bar in vetroresina, che
giovano al comfort dei passeggeri. Il layout è composto da un prendisole a
prua, una larga consolle a centro battello e un divano a poppa che, con l’
aggiunta di un tavolo,trasforma l’area in una dinette all’aria aperta. In
opzione si può ricavare anche un secondo solarium.
Sotto alla consolle è stata ricavata una cabina attrezzata con un frigo e un wc
marino, utile per le lunghe giornate di maree la crociera costiera. L’
abitabilità del Tempest è dunque completa senza che la linea sia appesantita da
troppi fronzoli e accessori talvolta poco utili che popolano i gommoni.
Prova
Il Tempest 850 che avevamo a disposizione era dotato del poderoso otto cilindri
Yamaha che è in questo momento è il motore più dotato tra i fuoribordo. Con a
disposizione i nuovi e più raffinati controlli elettronici è lo stato dell’arte
nei 4 tempi aspirati. Fin dalle prime mosse, a bordo siamo in quattro, il
battello si dimostra quello che ci si aspetta: un mezzo su cui si possono
abbassare le manette con decisione per raggiungere subito la velocità
massima... e godersela. La giornata era quasi placida con un mare vecchio,
qualche onda che può indurre il salto se presa contromare. I piloti si
alternano alla guida e dal loro sorriso si capisce che il battello dà
soddisfazione. Facile negli assetti, pronto nell’accelerazione... e come
potrebbe essere altrimenti? Dopo un poco di evoluzioni ci formiamo un’idea più
precisa sulla carena, certamente adatta alle alte prestazioni, arriviamo a
sfiorare i cinquanta nodi.
Limando meglio con i trim, anche se il motore è montato abbastanza alto e
“leggero” sull’acqua, tanto che qualche volta in virata stretta l’elica cavita
un poco, si può passare la barriera più ideale che concreta dei cinquanta nodi.
Partendo da questa carena è realizzato anche il Vmax, il battello leggermente
più lungo che a Genova era proposto in abbinamento alla nuova moto Yamaha VMax
(una naked da 200 cavalli con quattro cilindri a V da 1600 cc), dotato di due
motori con cui si arriva a velocità da off-shore. Tornando al nostro battello
si può scrivere che la planata si innesca attorno ai 2.000 giri e che alla
velocità di 25 nodi, di tutto riposo per il motore, ma già una buona velocità
di spostamento il rumore in zona timoneria si attesta sui 76 decibel e che il
consumo è di circa 35 litri per ora. Nella prova il pezzo forte è proprio il
motore generoso, anzi esuberante, tuttavia riteniamo che per un uso familiare
il meno dotato 250 cavalli sia più che sufficiente. Meno favorevoli alla doppia
motorizzazione da 150 cv certamente interessante ma che non ci sembra aggiunga
molto all’affidabilità di questi quattro tempi.