Nico e Vittorio Malingri, sopra, si preparano per un’uscita di allenamento. Per padre e figlio ogni occasione è buona per fare pratica con Feel Good. Come ammette lo stesso Vittorio, i Malingri hanno spesso navigato su altre tipologie di barche e il piccolo catamarano non abitabile è solo una nuova parentesi degli ultimi anni. I record che hanno battuto erano spesso detenuti da campioni della categoria. Anche questo è un aspetto delle loro sfide che li affascina. Dice Nico: “Dopo tante traversate oceaniche in crociera, ho avuto la possibilità di dedicarmi a qualcosa di competitivo, con mio padre, e non me la sono fatta scappare. Che avventura! La navigazione pura, senza fronzoli: due scafetti, una vela, una panca per sedersi e fine della barca. È faticoso, ma anche divertente ed emozionante. Solo il fatto di portare a termine queste navigazioni è un grande risultato per me, perché dimostra che sono un buon marinaio, che mi importa di più che essere un buon corridore”. Nell’abbraccio tra Nico e il padre, alla fine della traversata con la quale hanno stabilito il nuovo record del Mediterraneo, c’è tutta la gioia di avere portato a termine un’impresa in famiglia. “La traversata Marsiglia-Cartagine è un’avventura che mi è rimasta nel cuore”, racconta Vittorio. “A parte la soddisfazione di avere portato a casa un risultato, che sarà difficile per chiunque battere, è stata la gioia di navigare con mio figlio in condizioni allucinanti, quando anche le navi restavano ferme in porto. In diversi mi hanno chiesto: sei scemo a portare tuo figlio in barca in quelle situazioni? Ma noi non abbiamo mai spinto oltre il limite della sicurezza. Di solito, Nico e io in barca litighiamo, ridiamo e ci prendiamo in giro tutto il tempo. Quella volta siamo stati molto zitti. Era già tanto quello che ci stava succedendo ed erano troppo forti le emozioni dentro di noi”.