Poi, per diversi anni il cantiere ne ha interrotto l’aggiornamento fino a che, nel 2019 è tornata alla ribalta con un nuovo team progettuale tutto italiano, Roberto Biscontini per l’architettura navale e Lorenzo Argento per il design e gli interni, e il primo yacht in acqua, il First 53. La gamma è divisa in due: tra i piccoli ci sono i First 14, 24, 27 e 36, quest’ultimo vincitore del premio European Yacht of the Year (la prova è nel numero di marzo di Vela e Motore). E sono tutti costruiti in Slovenia dal cantiere Seascape. Tra i grandi, invece (made in France), ci sono il First 53, ammiraglia della flotta, e il nuovo 44 piedi, presentato ai saloni autunnali dello scorso anno. Look e filosofia riprendono quelle del modello più grande ma declinate su una lunghezza inferiore, che da una parte complica il lavoro dei designer, dall’altra permette all’equipaggio una gestione più facile.
Secondo il designer di coperta e interni, Lorenzo Argento: «sebbene il 44 sia figlia delle medesime geometrie del 53, abbiamo inserito alcuni elementi di novità, dovuti soprattutto alla posizione dell’albero, che le nuove tendenze vogliono sempre più arretata e quindi a metà salone. Per risolvere questo limite abbiamo provato a usare la logica del tavolo in dinette non in asse, leggermente ruotato e ha un suo perché, a me piace. Qualcuno l’ha contestato, di solito i cambiamenti radicali non piacciono molto al pubblico, ma poi usandolo si capisce che funziona. Come il 53 è un’imbarcazione piacevole da condurre, soprattutto alle andature portanti, che sono le più utilizzate in crociera. È disponibile la versione Performance, che ha sei winch invece dei quattro standard e se navighi con amici sportivi e vuoi divertirti con un Gennaker o un Code 0 li puoi gestire da una posizione più ergonomica, a prescindere dalle performance. Un altro aspetto interessante del 44 sono i water ballast, una zavorra liquida che viene dal mondo race ma che in questo porterebbe dei vantaggi non solo per navigazioni in equipaggio ridotto, ma anche quando la barca è alla fonda. Aumentando il dislocamento di 600 kg (2 x 300 lt per lato, n.d.r), che in percentuale è un valore elevato, si allarga il piano di galleggiamento aumentando la stabilità. I due serbatoi fanno perdere un po’ di spazio in una zona poco importante ma sottolineo che, comunque, fino a 10 anni fa quella zona non sarebbe esistita. Grazie alla progettazione abbiamo guadagnato volumi impensabili in passato».
Lungo 14,15 metri fuori tutto (14,65 metri per la versione Performance e 13,15 metri la lunghezza dello scafo), il 44 ha una taglia strategica dove la partecipazione a qualche bella regata lunga diventa più semplice rispetto a modelli di taglia maggiore. In questo senso torna utile il corridoio centrale in dinette, per stendere i sacchi delle vele. Negli interni si avverte lo stesso codice del 53, con un bel mix tra teak e pannelli bianchi. Tra i punti forza del layout a tre cabine è la dimensione del bagno centrale, dedicato agli ospiti, che sfoggia un box doccia separato e un lavandino sistemato a lato invece che frontale come sempre.