Vela e Motore di Novembre | Dicembre è disponibile online e in edicola

Vela e Motore di Novembre | Dicembre è online e in edicola. In questo numero vi porteremo a bordo del Baglietto T52 e proveremo insieme il De Antonio D32 Open, appena varato a Barcellona. Potrete scoprire tutte le 21 barche in nomination all'European Yacht of the Year 2024 e i tender dei superyacht più iconici al mondo, grazie al nostro Speciale Luxury tender

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Vela e Motore di Novembre | Dicembre è disponibile online e in edicola!

La cover story di questo mese è dedicata al nuovo D32 Open di De Antonio Yachts, un natante che abbiamo provato a poche ore dal suo varo. Ma insieme navigheremo anche a bordo di Manda S07, di Ferretti Yachts 580 e di Ice 62 Targa e saliremo a bordo di un bellissimo superyacht: Baglietto T52.

Troverete anche tutte le 21 barche in nomination per l’European Yacht of the Year 2024, che abbiamo provato tra La Rochelle e Port Ginesta. Le potrete scoprire tutte, in attesa della proclamazione dei vincitori che avverrà durante il Boot di Düsseldorf. Per la prima volta ogni barca è stata assegnata alla categoria in cui gareggia soltanto dopo la prova.

All’interno di questo numero troverete anche lo Speciale Luxury tender, con i più bei modelli di chase boat o tender che viaggiano nella stiva o a fianco dei super yacht più iconici al mondo e insieme ripercorreremo i 40 anni di storia di Azzurra, rivivendo le epopee della barca che fece innamorare l’Italia della vela, anche grazie all'Opinione di Giovanni Bruno, giornalista sportivo e conduttore televisivo.

Abbiamo incontrato personaggi e aziende, che vi racconteremo in queste pagine: Simona Giannetta di Mapei, ma anche Rina Maxima, i cantieri Tureddi e Sais Compensati. Ognuno ci ha raccontato il proprio rapporto con la nautica e il contributo fornito alla filiera che vi raccontiamo ogni giorno.

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L'editoriale

Una comunicazione più efficace

Scrivo queste righe durante una lunga attesa nell'aeroporto di Barcellona, in Spagna. Sono di ritorno dalla seconda tappa di prove del premio European Yacht of the Year per il quale Vela e Motore è in giuria come unica rivista italiana. La prima tappa si era svolta invece a La Rochelle, in Francia, tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre.

In totale sono stati sei giorni di test per le 21 imbarcazioni nominate tra 7 e 16 metri e provate in ogni condizione meteo possibile, da zero a 25 nodi, con mare piatto e due metri d'onda, con il sole e la pioggia, con il caldo e il freddo. Dodici giornalisti per ventuno barche fanno 252 prove in mare, numero che dà la misura esatta dell’autorevolezza del premio organizzato dalla rivista tedesca Yacht. Prove che poi ogni rivista pubblicherà nel corso di tutto il 2024, su ogni tipo di supporto, cartaceo e online, e in diversi formati, dal classico articolo al post sui social fino al video su Youtube.

Un'occasione unica di visibilità che però oggi, nell’era della comunicazione totale, solo una parte dei cantieri coinvolti sanno e riescono a "sfruttare" a dovere. Anzi, per alcuni, pochissimi per fortuna, sembra quasi un fastidio. E questo mi stupisce, perché partecipare all’EYOTY è anche un investimento economico importante. Bisogna trasferire le barche in uno dei due luoghi scelti per le prove, da qualche anno sono La Rochelle e Barcellona, e per alcuni la rotta (o la strada per chi viaggia su carello) è lunga; bisogna prevedere circa una settimana in giro per due o più persone, a seconda della dimensione della barca.

Perché, dunque, non sfruttare meglio le potenzialità di un’occasione del genere? Molti faticano a realizzare che la prima vittoria dell’European Yacht of the Year è essere nominati e far parte del carrozzone delle prove in mare. Le riviste parleranno della barca, del cantiere, delle persone che ci lavorano. E tutto questo prima ancora di sapere se arriverà o meno anche la vittoria. Certo, vincere fa piacere a tutti, ci mancherebbe, ma prima ci sono altre occasioni da cogliere. Diversi cantieri, non tutti, hanno comunicato la news della nomination attraverso la propria newsletter, sito internet e canali social ma si sono fermati qui. È giusto farlo, ma si può e deve far di più. Chi è riuscito a fare uno step in più, ad esempio, è stato il cantiere danese X-Yachts. Oltre a comunicare ai propri follower la news della nomination dell’Xc 47 ha successivamente vestito con orgoglio il proprio equipaggio presente a Barcellona con una maglietta dedicata alla nomination.

La maglietta è ovviamente un gesto piccolo, che però spiega meglio di tante parole il coinvolgimento di un'azienda e della sua squadra per aver raggiunto un risultato. È un pretesto per sottolineare come nella nautica, soprattutto quella medio/piccola, la cultura della comunicazione incontri ancora qualche restistenza e i suoi benefici non siano compresi fino in fondo. Se cambiamo orizzonte, la stessa macchinosità si ritrova anche in altre occasioni. Quante volte le riviste sono costrette, loro malgrado, a non riuscire a dare il giusto spazio ad una novità per mancanza di immagini o perché quelle disponibili sono di scarsa qualità?

Il tempo dei lettori, e quindi degli armatori, è sempre meno, non ne parliamo dell’attenzione, e in un mercato dalle dinamiche così complesse serve più professionalità ed efficacia per emergere. Non è mai tardi per migliorare, e questo vale per tutti. Chiudiamo il capitolo EYOTY: nelle prossime pagine troverete le 21 barche e le categorie in cui sono state nominate, mentre l’appuntamento per conoscere i vincitori è sabato 20 gennaio 2024 al Boot di Düsseldorf.

Mentre andiamo in stampa salutiamo il ritorno della Louis Vuitton Cup nell'America's Cup come title partner della 37ª edizione. È un ritorno importante, probabilmente effetto positivo di un altro ritorno, quello delle regate nel Mediterraneo, a Barcellona, più vicino ai team, agli spettatori, alle televisioni e quindi agli sponsor. Siamo certi che farà del bene all’immagine della Coppa, il più antico trofeo sportivo al mondo.

Alberto Mariotti

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