23 April 2024

Alberto Riva è secondo alla transatlantica Niji40

Dopo un testa a testa durato tre giorni, Alberto Riva, in equipaggio con Jean Marre, già suo co-skipper per la Transat Jacques Vabre, e il francese Benjamin Schwartz, conquista un secondo, meritatissimo posto alla prima edizione della Niji40, con un distacco dai primi classificati di sole 10 miglia

Alle 4:04 ora locale di ieri, dopo 14 giorni 21 ore 04 minuti 00 secondi, “Acrobatica” ha tagliato il traguardo della prima edizione della Niji40 in seconda posizione, al termine di una corsa condotta quasi sempre in testa alla flotta. La regata, organizzata da Ultim Sailing, era riservata esclusivamente ai Class40. Tre gli equipaggi che hanno abbandonato la corsa su 13 partecipanti.

“Ritornare in oceano così presto è stata già una vittoria”, dice Alberto Riva da Marie Galante, “anche se rimangono ancora i segni dell'incidente dell'anno scorso. La barca non la vedo più allo stesso modo e percepisco il pericolo in maniera diverso, ma non lo vedo come un difetto, anzi mi sento cresciuto riconoscendo altri dei tanti potenziali pericoli di questo sport”.

Riva, che aveva dovuto abbandonare la Transat Jacques Vabre per un grave infortunio lo scorso novembre, è riuscito a tornare in perfetta forma per affrontare un oceano Atlantico che, almeno in tutta la prima parte della corsa, si è mostrato nelle sue condizioni più insidiose. Partiti il 7 aprile da Belle-Île-en-mer, Riva e il suo team, a bordo di “Acrobatica” hanno percorso 4.063,51 miglia nautiche insieme ad altri Class40 di ultima generazione, dominando la regata per 2000 miglia, oltre due terzi del percorso, e stabilendo un nuovo record di velocità nella categoria Class40 con 433 miglia in 24 ore.

“Sono molto contento del risultato”, continua Riva. “Una regata con pochi partecipanti ma tutti di altissimo livello: abbiamo incontrato tre depressioni tropicali in condizioni meteo complesse e faticose per noi e la barca… nella seconda depressione abbiamo avuto venti con punte di 45 nodi e onde di 6 metri. Ad “Acrobatica” le abbiamo tirato abbastanza il collo, ma si è comportata molto bene, oltre le aspettative per una prima transatlantica! Credo che la barriera delle 450 miglia in 24 ore con i Musa 40 sia raggiungibile con le giuste condizioni. A bordo l’atmosfera è stata sempre ottima, con Jean [Marre, ndr] abbiamo un buon feeling. Ben [Benjamin Schwartz, ndr] non lo conoscevo bene prima di quest'avventura e ci siamo trovati benissimo. È un navigatore di grande esperienza con una grande conoscenza della meteorologia, da lui ho imparato molto”.

"Siamo fieri del risultato di Alberto e di Acrobatica sailing team, frutto di un lavoro di squadra straordinario. Quello conquistato è un secondo posto memorabile!”, commenta Vincenzo Polimeni country manager Acrobatica Francia.

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