Il letargo è finito
di Massimo Mariotti
amministratore delegato di Bénéteau Italia
Quest’anno è stato il mio 33° Salone di Genova come operatore, dopo tanti come cliente. La crisi che ha penalizzato il nostro settore sembra allentare la morsa e al Nautico si respirava un clima di rinnovata fiducia. Quanto questo porterà concretamente, lo sapremo solo a fine anno, ma è già possibile azzardare una prima serie di considerazioni.
1) Il cliente si sta liberando del blocco psicologico che, ancor più degli effetti economici, ha bloccato il desiderio di acquistare una nuova imbarcazione e soffocato anche il sogno di libertà alla base dell’andar per mare. Questo appassionato è tornato ad affollare (finalmente!) le banchine di Genova e a confrontarsi con noi.
2) La vela, già dallo scorso anno, si sta affrancando velocemente e i risultati sono evidenti sia a livello dei privati sia degli operatori del noleggio.
3) Il motore, nelle sue tre “anime”, si può suddividere in barche piccole, medie e grandi. Nella prima il dinamismo è simile a quello della vela, con una reazione pronta del mercato che, anche nella fascia con meno disponibilità di spesa, torna a “fare shopping” e vive l’acquisto della barca come preponderante.
Nella fascia media questa transizione anche se si sta concretizzando con lentezza, registra un cambio di atteggiamento e i clienti tornano a contattare gli operatori e a prevedere il cambio dell’imbarcazione.
Salendo di taglia, si nota un rinnovato interesse e un ritorno degli armatori italiani (una specie estinta in questi ultimi anni). Un segnale importantissimo che completa un quadro d’insieme a conferma di un’inversione di tendenza.
Viste queste considerazioni, non tutti i comparti stanno beneficiando in ugual misura di tale ”movimento”, ma è positivo averne condiviso la sensazione con la maggior parte degli operatori.
Ora la speranza è che questo slancio non si limiti a un fuoco di paglia, ma alimenti la ripresa non solo per chi lavora nel settore, ma anche per la collettività, perché se la nautica è in salute produce lavoro e benessere per tutti. In questa fase, il sostegno deve arrivare anche da un’azione incisiva da parte del Governo italiano e un impulso economico efficace a livello mondiale. Due componenti senza le quali ogni sforzo sarebbe vanificato.
Un esempio utile può arrivare dal gruppo che rappresento (Bénéteau): la crisi è servita per prepararci a ripartire e questo è accaduto grazie alla globalizzazione che ci consente di recuperare quote di mercato nelle aree più dinamiche e a una situazione finanziaria solida a sostegno di investimenti in innovazione, impianti e reti di vendita.
Questo ci permetterà di consolidare la nostra leadership nella vela dove, allo sforzo progettuale e finanziario, seguiranno nuove gamme che presentiamo al salone di Parigi di dicembre.
Nel motore la “mission” è di entrare nel ristretto club dei costruttori mondiali con un’offerta sempre più ampia e adeguata, in termini di styling e contenuti, alle richieste di un mondo in continua evoluzione.
Siamo, infatti, pronti a lanciare nuovi modelli, come i Montecarlo, declinati sia nella fascia media che in quella dei super yacht.
La scommessa passa anche attraverso unità produttive sempre più avanzate e in zone strategiche, delocalizzando soprattutto in funzione della domanda. Sempre tenendo saldo il credo di Madame Annette Roux, primo grande presidente del gruppo Bénéteau: “Innovare!”. La signora Roux è tornata con tutta la sua esperienza a far sentire la sua voce nell’affiancare la direzione del gruppo verso traguardi imperativi: leadership e risultati sani per gli azionisti e per i clienti di oggi e di domani.