07 November 2013

Imperia, no al sequestro dei beni di Caltagirone

Dichiarato inammissibile il sequestro dei beni a Francesco Caltagirone Bellavista sotto processo a Torino con l’accusa di truffa ai danni dello Stato per i lavori di realizzazione del nuovo porto turistico di Imperia...

Imperia, no al sequestro dei beni di caltagirone

Imperia. Inammissibile. Con questo aggettivo la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dal pm del capoluogo rivierasco, Maria Antonia Di Lazzaro, che chiedeva il sequestro cautelativo dei beni immobili di Francesco Bellavista Caltagirone. L’imprenditore romano, a  processo nella sede giudiziaria di Torino, è imputato con l’accusa di truffa ai danni dello Stato nell’ambito della realizzazione del nuovo porto turistico imperiese.

Il sequestro era già stato respinto prima dal gip di Imperia e poi dal Tribunale del riesame, tanto da indurre la Procura a ricorrere alla Cassazione. A parere del pm, infatti, Acquamare, responsabile della realizzazione dell’approdo e riconducibile all’imprenditore, avrebbe conseguito un profitto illecito per 288 milioni di euro, causando un danno al Demanio, alla Porto di Imperia spa di cui il  Comune possiede il 33 per cento e alla stessa amministrazione pubblica. Non si conoscono ancora le motivazioni addotte dalla Cassazione ma già il gip e poi il Riesame avevano sostenuto che non esisteva danno erariale a causa dell’illecito in quanto il Comune non aveva mai finanziato l’opera.  

Intanto la Regione Liguria salva il porto “Baia Verde” di Ospedaletti. Saranno mantenute le opere a mare, già strutturalmente realizzate, ma vengono pesantemente ridotte quelle a terra. Dopo la radicale bocciatura del porto da parte del Consiglio di Stato, la Regione, con uno “schema di orientamento” si è mossa per evitare un’ulteriore incompiuta ed anche per i danni ambientali provocati dall’eliminazione delle opere già realizzate.
T.Gazo   

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le ultime prove