Favorito da un grande code0, il Sense 50 ha dimostrato di saper navigare bene anche con la poca aria che ha accompagnato la nostra uscita in mare. Con soli 5 nodi di vento riesce a bolinare senza incertezze con una velocità compresa fra i 4,5 e i 4,9 nodi, nonostante il freno dell’elica di serie a tre pale fisse. Anche a basse velocità le appendici sono efficaci regalando una buona reattività ai comandi nonostante una sensibilità non certo ai vertici, complice un circuito dei frenelli un po’ complesso che prevede un settore centrale e un sistema di puntoni che rimanda il movimento alle singole pale.
Abbiamo apprezzato la propensione ad accelerare con progressione sotto le piccole raffiche, mantenendo uno sbandamento sempre contenuto per un comfort di bordo molto buono. Unica nota negativa è legata al beccheggio che, in certi casi, è un po’ poco frenato; al lasco, invece, grazie anche alle forme di carena molto potenti, si gode di una stabilità ottimale che non innesca mai fastidiosi movimenti di rollio. La gestione delle manovre è immediata, merito di una disposizione che premia l’uso della barca da parte di un equipaggio ridotto; apprezzabile l’efficacia del punto di scotta della randa riportato quasi in fondo al boma invece che a prua del tambuccio.
Nel largo pozzetto ci sono ben due tavolini, che, però, hanno un design totalmente diverso fra loro: uno in plexiglass opaco e dotato di un macchinoso sistema per cui un’anta si trasforma nella seduta dell’altro tavolino, che, invece, ha il piano in legno apribile a libro. Di fatto, gli spazi di coperta sono ben congeniati, con larghi passavanti e, sia a prua sia sopra la tuga, ampie superfici prendisole completamente libere da intralci e dotate di oblò a filo del ponte. Tutte le manovre corrono nascoste fino ai winch, peccato solo che a piede d’albero gli invasi dei recessi non siano allineati con le drizze, con il risultato che alcune di queste vanno a strisciare sulla tuga.
Anche in coperta ci sono molte soluzioni interessanti, come i gavoncini sui paramare che contengono le code delle scotte, come le sedute delle timonerie incernierare che, una volta alzate, lasciano completamente libero il passaggio verso la discesa a mare, come anche la paratia mobile di poppa che chiude il pozzetto aperto. La posizione del timoniere è molto buona sia rimanendo seduti lateralmente sia sugli appositi sedili, in entrambi i casi la vista sulla prua e sulle vele è priva di impedimenti. Nella versione della prova la barca era dotata del sistema dock&go che, tramite l’uso di un semplice joystick consente manovre a motore in porto molto semplici, senza intervenire sulla timoneria, un sistema molto utile che sopperisce alla minor manovrabilità a marcia avanti caratteristica del sistema a doppia pala del timone.
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