Maxibattello sportivo con un’ottima carena. Con due Suzuki da 300 CV si naviga
a 42 nodi. Sottocoperta due matrimoniali e un bagno.
di Tommasino Gazo
Un gommone dall’animo corsaiolo. Non si può che definire altrimenti il 43
Charme Open, l’ultima creatura del cantiere Alson, azienda che ha creduto nei
gommoni a carena rigida. La stessa carena del suo quasi gemello 43 cabinato,
senza sovrastrutture che ne appesantiscono la linea, è ancora più aggressiva.
Osser...
Alson charme 43 open
Maxibattello sportivo con un’ottima carena. Con due Suzuki da 300 CV si naviga
a 42 nodi. Sottocoperta due matrimoniali e un bagno.
di Tommasino Gazo
Un gommone dall’animo corsaiolo. Non si può che definire altrimenti il 43
Charme Open, l’ultima creatura del cantiere Alson, azienda che ha creduto nei
gommoni a carena rigida. La stessa carena del suo quasi gemello 43 cabinato,
senza sovrastrutture che ne appesantiscono la linea, è ancora più aggressiva.
Osservando il 43 da prua, infatti, si intuisce immediatamente la sua natura,
votata alla velocità e alla sportività, due caratteristiche che, nel mondo
della nautica, non sempre vanno d’accordo. Per questo open, invece, la prima
impressione visiva viene confermata anche in mare in condizioni molto buone che
non hanno offerto onde in grado di metterlo a dura prova, ma ne hanno fatto
capire tutte le valenze. Non solo in termini di velocità. Forse l’abitabilità
non è giusta per chi non ha un po’ di spirito di adattamento – e in questo cas
ovale la crociera a corto-medio raggio – altrimenti, con le prestazioni
velocistiche che può offrire, qualsiasi meta mediterranea è a portata di mano.
Prova
I due fuoribordo Suzuki 4 tempi da 300 cavalli ciascuno “non hanno le eliche
adeguate” – avvisano i tecnici del cantiere – ma le prestazioni non sembrano
risentirne granché. Rombo contenuto, timoneria abbastanza riparata da un
parabrezza che si presta bene ad assolvere anche la funzione di deflettore, e
via alle manette. Siplana a 12 nodi in pochi secondi e, da quel momento in poi,
è l’assoluto signore del mare. Ottimo l’assetto, orizzontale sull’acqua e senza
incertezze o beccheggi. Le virate ci hanno impressionato: non il minimo accenno
di scarroccio, lo scafo viaggia come su un binario ferroviario anche nelle
virate più strette. Sarà merito della carena disegnata su una base corsaiola
che, stretta per scelta naturale e obbligata, influisce in modo negativo sull’
abitabilità, ma è il prezzo da pagare al dio-velocità. D’altronde 42 nodi non
sono alla portata di tutti e tanto meno con quella nonchalance tipica dei
levrieri di razza.