Spazio in coperta, comodità e luce negli interni. Sembra concepita proprio per
la crociera e, in particolare, quella nelle mezze stagioni il Bavaria 40
Vision. L’ultimo parto del cantiere tedesco non contraddice la sua produzione
ma può vantare qualcosa di più o, almeno, di diverso. Se anche questo 40 piedi,
d’altronde come il suo gemello della serie Classic, offre una vela facile, non
complicata, se regala una buona abitabilità negli interni, se è pensato per la
croc...
Introduzione
Spazio in coperta, comodità e luce negli interni. Sembra concepita proprio per
la crociera e, in particolare, quella nelle mezze stagioni il Bavaria 40
Vision. L’ultimo parto del cantiere tedesco non contraddice la sua produzione
ma può vantare qualcosa di più o, almeno, di diverso. Se anche questo 40 piedi,
d’altronde come il suo gemello della serie Classic, offre una vela facile, non
complicata, se regala una buona abitabilità negli interni, se è pensato per la
crociera veloce, ha un sua caratteristica peculiare: la luminosità che inonda
il living. Un regalo di luce che supplisce la possibile carenza della primavera
o dell’autunno ottenuto con quella che è diventata quasi un obbligo per gli
scafi da crociera: una tuga raccordata alla coperta con due grandi vetrate
laterali. E i ridotti e modesti oblò diventano un ricordo anche se inducono a
pensare allo styling dei motoryacht. D’altronde per il velista dedito alla
crociera meglio accettare un piccolo sacrificio estetico che rinunciare ad una
qualità di vita a bordo davvero invidiabile. Un’idea ormai non più originale
che ha fatto le sue prime comparse sui maxi e che potrebbe far storcere il naso
ai velisti più fondamentalisti anche se di questo 40 piedi non sembra turbarne
la valenza estetica. Insomma, al di là di sterili discussioni di dubbia
valenza, l’estetica esterna rimane gradevole e appagante mentre l’interno
fruisce di una particolare atmosfera. Che, proprio per la grande opportunità di
catturare luce sembra quella giusta da godere nelle crociere nei periodi in cui
è più scarsa, ovvero quando le giornate sono
più brevi.
La coperta
Coperta
A poppa un pozzetto nobilitato dal rivestimento in teak che, comunque, segna
tutta la coperta e due ruote del timone dal vago sapore da regata, per di più
con la corona rivestita in pelle. Ma, a ricordare le comodità crocieristiche,
un tavolino ripiegabile al centro rende possibile riunioni conviviali all’
ormeggio in comodi marina o in baie riparate. Comunque, le due timonerie sono
posizionate in modo tale da non interferire con gli ospiti del pozzetto.
Interessante il “gradino” vuoto all’ingresso della tuga che funge da vano per
raccogliere le drizze, peccato sia poco capiente. Seguendo una tendenza
positiva (per la crociera, meno per le prestazioni), non esiste il trasto della
randa: il paranco si infulcra al centro della tuga e le scotte, come quelle del
genoa, sono rinviate ai winch in pozzetto che hanno il lavoro alleggerito anche
da una numerosa serie di stopper. Per arrivare a prua gli spazi sono ampi, le
sartie lasciano un passaggio comodo e sgombro. Nel musone è sistemata l’àncora
servita da un salpancore elettrico posizionato in un gavone autosvuotante sotto
il profilo della coperta.
Gli interni
Interni
Il primo impatto con il quadrato è quanto mai appagante: un locale tanto
luminoso grazie alle grandi superficie vetrate laterali quanto intimo e caldo
come può offrire un ambiente ricco di legni dai toni morbidi e ben lavorati.
Appena scesi i cinque gradini, a sinistra l’angolo cottura mentre di fronte un
ampio tavolo da carteggio. Verso prua la dinette con il divano a U con il
tavolo da pranzo con un lato pieghevole. All’estrema prua la cabina armatoriale
con servizi igienici e doccia in locale separato. A poppa le altre due per gli
ospiti.
La prova
Prova
La barca è al suo battesimo con l’acqua salata, è il primo esemplare arrivato
in Mediterraneo e, quindi, ancora da perfezionare nella messa a punto, ma già
lascia capire la sua vera natura. Il golfo di Sanremo ci regala una decina di
nodi di levante, sufficienti per testare uno scafo che dimostra subito un
comportamento affidabile. Il Vision 40 piedi, nonostante l’aspetto pacioso di
una barca da crociera che non rinuncia ad una certa eleganza, riesce ad essere
sensibile al timone e pure agile: basta cambiare di poco i gradi al vento
perché la barca si comporti di conseguenza, diminuendo la velocità ma pure
incrementandola con imprevista prontezza. Lo sbandamento è contenuto anche
grazie alla larghezza a centro barca che, oltre a beneficiare i volumi interni,
regala buone prestazioni nelle andature portanti. Le due ruote implicano poco
sforzo nell’azionamento e pure la loro posizione sembra essere ottimale sia per
la visione della coperta e sia per non disturbare le manovre in pozzetto. La
seduta del timoniere, inoltre, appare subito comoda e ben protetta, in grado,
insomma, di permettere una facile confidenza con la barca. Innegabile il senso
di sicurezza offerto da questo scafo che contribuisce a regalare miglia e
miglia di navigazione in tranquillità. La randa è di buona qualità e, inoltre,
essendo full batten quella usata nella prova, dichiara immediatamente la
regolarità della forma e ne facilita la sua regolazione mentre le sartie molto
interne permettono di cazzare agevolmente il genoa, di serie sul rollafiocco.