07 April 2024

Classi Metriche e Dragoni, i restauri 2024 della Sibma Navale di Imperia

Anche il 2024 si conferma stagione di importanti restauri per la Sibma Navale di Imperia, il cantiere fondato nel 1962 diventato dal 2004 centro di eccellenza in Mediterraneo per il restauro e la manutenzione dei Dragoni, il monotipo nato 95 anni fa dalla matita del norvegese Johan Anker. Oltre al refitting del Dragone Valì del 1963 il cantiere sta lavorando su altre barche storiche

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Da oltre 60 anni Sibma Navale è sinonimo di eccellenza nel restauro e nella costruzione di scafi in legno. E proprio nel 2024 ricorrono due importanti anniversari. Vent’anni fa, nel 2004, la Societè Industriel Bois Moulè Amateur, da cui l’acronimo Sibma, fondata nel 1962 dall’architetto Ernesto Quaranta (scomparso nel 2006), si trasferiva stabilmente a Dolcedo, nell’entroterra ligure alle spalle di Imperia, dove proseguiva l’attività cantieristica su 1.300 metri quadrati di capannoni coperti e 2.500 metri quadrati di piazzale. In quello stesso anno la società avviava un rapporto di collaborazione con il cantiere inglese Petticrows, il più affermato e conosciuto cantiere al mondo di costruzione di Dragoni. Alla Sibma Navale il compito di diventare la struttura di riferimento in Mediterraneo per la manutenzione ordinaria e straordinaria del monotipo a chiglia più diffuso al mondo, progettato nel 1929 dal norvegese Johan Anker e prodotto in oltre 6300 esemplari. Oggi si può affermare che l’obiettivo sia stato ampiamente raggiunto!

Nel corso dell’inverno alla Sibma Navale è entrato l’8 Metri S.I. (Stazza Internazionale) Carron II del 1935, costruzione numero 813 del cantiere scozzese Fife su disegni di William Fife III. La barca, lunga 15 metri, ha navigato in Inghilterra, poi negli USA e nel 1968 è giunta in Mediterraneo. In passato ha avuto come ex armatore anche il Principe ismailita Sadruddin Aga Khan, che l’ha fatta partecipare a due Campionati del Mondo di Classe. Tra i lavori effettuati in cantiere l’allargamento del pozzetto di 18 centimetri (rialzato di 20,5 centimetri), la costruzione di un nuovo pagliolato in teak del pozzetto dello spessore di 19 millimetri, la realizzazione di un nuovo osteriggio a proravia dell’albero, la rinvergatura di circa 25 metri lineari del fasciame con listellature di mogano dello spessore di 6 millimetri, la rimozione della paratia interna a poppavia dell’albero e l’upgrade delle manovre veliche. Il tutto ha contribuito ad alleggerire la barca di circa 60 chilogrammi. La supervisione è stata affidata allo studio dell’architetto navale Nicolas Fauroux, figlio del famoso Jacques, massimi esperti mondiali di classi metriche. Ordinaria manutenzione invece per Vision del velista milanese Paolo Manzoni, l’8 Metri S.I. varato nel 1930 dal cantiere inglese Camper & Nicholsons di Gosport su progetto di Charles E. Nicholson, che dopo il restauro alla Sibma Navale ha partecipato nel 2022 ai Mondiali di Ginevra e nel 2023 a quelli di Genova. Dopo gli allenamenti previsti nel mese di maggio, dal 3 al 9 giugno 2024 Carron II parteciperà al Centenaires des Régates des Jeux Olympiques de 1924, organizzato dal Cercle de la Voile de Paris per commemorare i 100 anni dei Giochi Olimpici svoltisi in quell’anno nella capitale francese. Poi partirà per la Scozia insieme a Vision, dove dal 17 al 24 agosto si terranno i Campionati del Mondo di Classe.

Nel settembre 2023 Valentina, un 6 Metri S.I. (Stazza Internazionale) lungo 10,77 metri varato nel 1975 dal Cantiere Sangermani su progetto dello statunitense Gary Mull, è stato coinvolto in una collisione in regata in occasione delle “Vele d’Epoca di Imperia”. La famiglia milanese Pavese, che arma la barca dal 1997, ha affidato alla Sibma Navale i lavori di ripristino del dritto di prua e di una porzione del fasciame in mogano danneggiati nello scontro. La barca, rivelatasi negli anni molto competitiva in regata e vincitrice di numerose competizioni tra cui le Régates Royales di Cannes, il Trofeo Grand Hotel Villa Serbelloni sul lago di Como e il Portofino Rolex Trophy, parteciperà dal 7 al 10 settembre 2024 alla ventiquattresima edizione delle “Vele d’Epoca di Imperia”.

Tra i circa 20 Dragoni che hanno eletto la Sibma Navale come cantiere di riferimento per il rimessaggio e la manutenzione periodica anche Heuschrecke e Valì. Il primo è un Dragone costruito nel 1961 dal cantiere danese Pedersen & Thuesen, con lo scafo in mogano, le ordinate in frassino, i madieri in quercia. Tra i lavori eseguiti il rifacimento della coperta in compensato marino e la laminazione sottovuoto dell’intero scafo con un sottile tessuto biassiale di vetro che gli ha conferito maggiore rigidità strutturale. Dopo la posa di stucco epossidico leggero e del successivo fondo epossidico si procederà alla verniciatura finale. Heuschrecke appartiene ad un appassionato armatore estone, ex olimpionico della Classe Tempest, oggi proprietario di due Dragoni con i quali partecipa ad alto livello alle regate di Classe, compreso il Campionato Europeo che si svolgerà proprio in Estonia dal 2 al 10 agosto 2024. Valì, anch’esso con scafo in mogano, è stato costruito nel 1963 dal cantiere francese Ducruet e, dopo un restauro integrale realizzato 20 anni fa dalla Sibma Navale, è stato sottoposto ad un nuovo refitting in vista dei prossimi appuntamenti agonistici.

Le attività in Sibma Navale continuano ad essere svolte da Mario Quaranta, figlio di Ernesto, anche presidente della Lega Navale Italiana di Imperia e vicepresidente della locale Assonautica. Da circa un decennio è affiancato dalla terza generazione, il ventinovenne figlio Andrea, con il quale fa equipaggio fisso sia a bordo di 6 Diva (ITA-80) e Venilia (ITA-19), i Dragoni di famiglia, che sulle altre barche restaurate in cantiere, da Vision al Baglietto Ea del 1952, più volte partecipante alle “Vele d’Epoca di Imperia”. Tra gli stretti collaboratori del cantiere Carlo Franzi, classe 1980, falegname comasco trapiantato in Liguria che ha già lavorato con la Sibma Navale alla riconversione in unità da diporto del rimorchiatore norvegese Baltic del 1962 e sul sopracitato Vision.

Da gennaio 2024 il nuovo presidente italiano della Classe Dragone è l’avvocato milanese Giuseppe La Scala, da sempre appassionato velista su barche classiche. Oltre ad essere stato armatore del 6 Metri Stazza Internazionale Bau Bau, un Baglietto del 1939, ha sempre regatato sulle derive della Classe Dinghy 12’ e a bordo dei suoi Dragoni, il Baglietto Galatea II (ITA-12) del 1951, che ha partecipato alle Olimpiadi in Finlandia del 1952 e il più moderno Behind The Cloud (ex KIN), un cantiere Petticrows del 2004. Il ligure Tonino Viretti è stato invece insignito della carica di Presidente Onorario della Classe.

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