Lo scafo lungo 9,70 metri e largo solo 2,50 metri ha linee affusolate, la cui eleganza è accentuata da un bordo libero basso incoronato da uno smusso che percorre tutto il bordo di falchetta.
La caduta prodiera verticale e le forme di carena con le uscite poppiere svasate costruiscono un’impronta in acqua che mantiene una certa simmetria all’aumentare dello sbandamento e, soprattutto, garantisce una superficie immersa contenuta a bassi angoli di sbandamento. Il risultato di questo lavoro è eccellente e determina un modo di navigare dolce ed equilibrato: questo 32 piedi ha un comportamento sempre docile, pur rimanendo molto sensibile alle regolazioni e agli spostamenti dei pesi.
Il piano velico frazionato prevede un albero in alluminio sostenuto da una coppia di crocette acquartierate e paterazzo con tensionamento a paranco. Il fiocco autovirante sposa bene il concetto di daysailer sportivo, ma si può optare per un fiocco a sovrapposizione con relative rotaie tradizionali; sul bompresso controventato si possono armare gennaker e Code 0. A completare un quadro di eccellente coerenza progettuale, ci sono una superficie velica generosa insieme ad appendici allungate e profonde, con una zavorra che rappresenta la metà del peso totale della barca.
Il piano di coperta è privo di sovrastruttura, una soluzione che permette a Comuzzi di sfruttare una maggior flessibilità progettuale nell’adattare il disegno del ponte e del pozzetto a specifiche esigenze degli armatori.
Di fatto, la versione messa a punto per l’esemplare in prova ci è davvero piaciuta: sedute ampie e comode, manovre a portata di mano, ma con una distribuzione che permette di sfruttarle anche in regata. Le posizioni dell’equipaggio sono ben studiate sia ergonomicamente, sia al fine di concentrare i pesi nella zona centrale del pozzetto; sono allo studio dei nuovi puntapiedi che dovranno garantire il corretto appoggio anche a barca molto sbandata.
Ci sono solo due winch per manovrare gennaker, drizze e scotta del fiocco autovirante, mentre la scotta della randa su paranco e i rinvii per la regolazione del carrello sono a portata di mano del timoniere.
È già in costruzione una versione Sport con disposizione di coperta dalla vocazione più corsaiola, che vede sparire le panche di poppa lasciando il timoniere seduto sul bordo della falchetta. Sulla versione Weekender, invece, compare un accenno di tughetta che semplifica l’accessibilità e la vivibilità interna.
Nonostante murate basse e un pozzetto che si allunga fin quasi all’albero, sottocoperta c’è un vero e proprio allestimento, con tanto di paiolo in legno, un mini lavabo, un piccolo frigorifero e, volendo, anche un wc chimico. Le cuccette non sono per nulla piccole e consentono di rimanere comodamente sdraiati anche alle persone più alte.
Infine, l’entrobordo Lombardini con sail drive da 13 cavalli si fa apprezzare per vibrazioni e rumorosità contenute.