Anteprima Mylius 80 FD, fast cruiser semi custom

L’ammiraglia del cantiere italiano si distingue per le linee potenti ed eleganti. Un fast cruiser di oltre 23 metri tutto di carbonio semi custom. Sottocoperta ha quattro cabine e bagni riservati

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Design ricercato, tecnologia e bellezza. L’ammiraglia di Mylius Yachts (protagonista della nostra copertina) è un 23 metri tutto di carbonio per la crociera veloce e le regate d’altura. Il primo esemplare, Twin Soul B, appartiene a Luciano Gandini, presidente del cantiere, ed è proprio lui a raccontare alla nostra Marta Gasparini, durante la Mylius Cup 2019 (che si è svolta nell’ambito della Rolex Capri Sailing Week), che «il Mylius 80’ è una barca che piace, quest’anno ne abbiamo venduti due esemplari e stiamo chiudendo altrettanti contratti».

Dopo un lungo rodaggio e un cambio di vele, ora North Sails, la barca ha trovato il bilanciamento migliore grazie anche ad alcune modifiche su cui Gandini entra nel dettaglio: «abbiamo cambiato l’assetto della barca con un profilo diverso della chiglia: prima era molto sottile e rendeva difficile portare Twin Soul B, soprattutto in partenza, a bassa velocità non riusciva a far prua, aveva quindi bisogno di una chiglia dal profilo più portante; inoltre abbiamo bilanciato la barca leggermente più appruata, modificato il rack (inclinazione, n.d.r.) dell’albero e scelto una randa nuova che lavora meglio con queste regolazioni».

Rispetto ai quattro 76’ della generazione precedente, tutti varati tra il 2016 e 2017 (i flush deck EGI4 ed E_Vai e i deck saloon Grillo Parlante e Barong II), il cantiere ha modificato le sezioni poppiere dello scafo. Mentre quelle erano barche più da crociera, il nuovo 80’ doveva essere una barca più snella, leggera e veloce.

Sottocoperta è quindi cambiata la zona di poppa, mentre ha una chiglia più profonda delle altre e un albero di oltre due metri più alto, è quindi una barca più potente e moderna. Per quanto riguarda la costruzione, Mylius lavora a barca chiusa, una scelta estrema, diversa da tutti gli altri cantieri.

Quando lo scafo è ancora aperto si posano madieri e paratie, si poggia la coperta e il tutto viene “cotto” nel forno, che trasforma il manufatto in una struttura rigidissima. La barca arriva quindi in cantiere nella forma di un monolite chiuso.

Per Gandini «quando hai un albero di quasi 40 metri che applica carichi mostruosi alle strutture è normale che scafo e coperta si muovano: alle nostre barche non accade. Per provarlo basta aprire una porta mentre si naviga sbandati di bolina a 14 nodi. Sono prove che facciamo e le porte si aprono e chiudono alla perfezione. Da un certo punto di vista è un vantaggio: tutto ciò che entra può successivamente uscire. Ma deve essere costruito su misura e messo in opera, un metodo che richiede una progettazione lunga e accurata».

In caso di lavori al motore (uno Yanmar 6BY3 da 220 cavalli con elica 4 pale Gori e trasmissione in linea d’asse) una serie di pannelli rimovibili in pozzetto permettono l’ispezione e l’accesso diretto alla sala macchine e la sostituzione non solo del motore, ma anche di tutti gli impianti.

Parlando ancora con Gandini scopriamo le doti che ha sempre voluto nelle sue barche: «mi piace che la barca si muova velocemente e che abbia un po’ delle comodità di casa mia, che è un ambiente aperto e solare. La preferisco luminosa e dal design semplice e pulito, ma con tutti i comfort: grande salotto, cucine confortevoli, letti spaziosi. Non amo lo stile classico, con tanto legno, la mia vecchia battuta è che tra quattro assi di legno dovrò rimanere a lungo, quindi ora fatemi stare alla luce, in trasparenza! Da quando sono entrato in cantiere, quindi dal 2011, ho sempre cercato di progettare e costruire barche con quelle caratteristiche e il nuovo 80’ è ancora “figlio” di quel primo Mylius 65 del 2010, Twin Soul 6. Qualcuno potrebbe criticare che ho fatto una barca simile alla precedente, ed è vero. Riusciamo a staccarci poco da quel modello. Il primo che è riuscito a fare qualcosa di diverso è stato Aldo Parisotto con il suo Mylius 65 FD Oscar 3».

Su Twin Soul B tutta l’attrezzatura di coperta è di prim’ordine: i winch primari sono gli Harken Gran Prix 990.3 elettrici di carbonio, i vari pad eye in falchetta e coperta, oltre che alcuni bozzelli, sono di Ubi Maior e Antal; mentre la centralina elettro-idraulica è di Cariboni. L’elettronica e gli strumenti di navigazione sono B&G.

Sottocoperta questo 80 FD è il più Mylius di tutti, con i mobili di teak alternati al bianco dei divani e dei dettagli laccati e tanto carbon look, come paratie, lavandini, porte e molto altro. Il merito del cantiere è di aver creato negli anni uno stile originale e molto riconoscibile, oggi diventato un marchio di fabbrica e uno dei migliori punti di forza di queste barche. Il layout prevede la zona ospiti a prua, con tre cabine di cui quella riservata all’armatore con due letti doppi a murata.

Verso poppa c’è una quarta cabina, utilizzabile tanto per gli ospiti quanto per il marinaio (che volendo trova posto anche a estrema prua), e la cucina, ricavata sulle mura di sinistra. Con le sezioni di poppa modificate, rispetto ai “vecchi” 76 piedi tutta la zona posteriore della barca è più essenziale, senza il passaggio che metteva in comunicazione la cucina con l’alloggio del marinaio.

Per la cottura c’è un piano basculante a induzione a quattro zone e forno elettrico, tutto Siemens; per quanto riguarda il “freddo” c’è un frigorifero casalingo da 400 litri con freezer integrato, una cantinetta per i vini e un ice maker da 18 kg al giorno. Bellissimo il top di acciaio inox lucidato.

Per quanto riguarda il piano di coperta, albero e boma sono di carbonio ad alto modulo della Hall Spars, a poppa il paterazzo è sdoppiato e rinviato con rapporto 3:1 su due winch dedicati.

Per il cantiere questo è un anno importante nel quale vedremo anche il primo Mylius 60 CK con kanting keel. Una vera e propria macchina da regata voluta dall’armatore italiano Guido Paolo Gamucci.

Dati tecnici

Lunghezza f.t. m 23,43

Lunghezza f.t. con bompresso m 25,57

Lunghezza al galleggiamento m 21,62

Larghezza m 5,85

Pescaggio m 4,40

Dislocamento kg 29.750

Zavorra kg 10.900

Superficie velica bolina mq 355

Serbatoio acqua lt 1.100

Serbatoio carburante lt 1.000

Motore cv 220

Omologazione CE categoria A/20

ProgettoAlberto Simeone e Mylius Yachts

INDIRIZZI

Mylius Yachts, Podenzano (PC),

tel. 0523 538011: mylius@mylius.it

www.mylius.it

COSTRUZIONE

Scafo in sandwich di carbonio wet lay up sottovuoto con anima di Corecell.

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