La barca, diventata una star di fama mondiale ben prima del suo varo, ha infatti numeri e caratteristiche impressionanti: è costruita tutta in carbonio pre-preg (anche la pinna della deriva, dal peso di circa 160 kg) e ha un dislocamento a vuoto di 8.250 kg, la superficie velica di bolina tocca i 158 mq mentre alle andature portanti arriva a 363 mq (con il gennaker).
Grazie all’albero di carbonio a tre crocette in posizione leggermente arretrata, il CS 50 può contare su una J lunga 6,30 metri (la misura che va dalla landa di prua alla faccia prodiera dell’albero) e issare così asimmetrici potenti; la randa square top ha invece un doppio paterazzo. Basta poco, e questo è uno dei migliori punti di forza della barca, per trasformare l’assetto del piano velico da un potentissimo racer a un cruiser perfetto per il weekend: con vento leggero è possibile scordarsi dei due paterazzi che vengono portati a fianco dell’albero per semplificare le manovre.
In caso di vento forte invece, entrano di nuovo in gioco i due paterazzi, riducendo però la randa, in modo da non doverli mollare ad ogni virata per far passare la penna. Inoltre, sempre con vento forte, la J lunga permette di usare un semplice staysail. Non solo, esiste anche un vero e proprio pack cruising che comprende una chiglia dal pescaggio ridotto, un avvolgitore per la vela di prua, verricello per l’àncora e un boma a V per raccogliere la randa ammainata.
Vista da poppa si nota subito il profilo di uscita delle due pale del timone: ricorda quello delle pinne delle megattere e riduce le turbolenze quando il timone sopravento entra ed esce dall’acqua seguendo lo sbandamento della barca e ritardare lo stallo quando ci si avvicina al limite. Anche il trasto a filo non passa inosservato, larghissimo e a estrema poppa per la massima efficacia. Vista la larghezza del pozzetto, due puntapiedi agevolano il lavoro dell’uomo a poppa. I winch sono sei: quelli più arretrati, una coppia di Harken B65.2STR manuali, servono per cazzare il doppio paterazzo, e già qui si apprezza una finezza: le scotte passano incassate sotto ai passavanti sbucando appena prima dei winch, una soluzione che contribuisce alla pulizia e sicurezza di una importante zona di passaggio.
Andando verso pura si incontrano poi i due winch della randa e la coppia sulla tuga, tutti e quattro Harken B65.3STR, elettrificabili in optional. Le timonerie sono particolari, la colonnina non ha i display elettronici (optional, aggiungono altri 8 kg), ma un pannello laterale con pulsanti per gestire winch elettrici e altri impianti; il comando del motore è sulle mura di dritta. A prua il fiocco ha le rotaie trasversali, per portare verso l’interno il punto di mura e migliorare l’angolo al vento di bolina.