25 December 2018

In navigazione con il Lagoon 630 MY

Un catamarano con capacità "oceaniche". È l'ammiraglia della gamma a motore e il primo modello che ha attraversato senza problemi l'Atlantico dalle Canarie alle Antille. Ecco il racconto

Grandi spazi e pochi gradini. Il Lagoon 630 MY sembra contraddire uno dei pochi vizi dei multiscafi da crociera: cabine accessibili soltanto al costo di salire e scendere diversi gradini, con gli ambienti posizionati a livelli differenti. Ovviamente, anche su questo catamarano a motore le cabine sono localizzate a una quota inferiore rispetto al salone, ma le discese nella zona notte sono confortevoli e non offrono impressioni negative. Ne guadagna la vivibilità e questo Lagoon, largo ben 10 metri, si dimostra molto fruibile. Sarà per i locali inondati di luce, a cominciare dalla cucina che appare più come un ambiente all’aperto che un locale chiuso.



L’ultima creatura del cantiere francese, insomma, è una bella barca a motore destinata soprattutto a chi vuole comodità senza avere le “complicazioni” della vela, oltre ad offrire la possibilità di scegliere tra cinque versioni, da quella con quattro cabine e bagni a sei. Anche la coibentazione delle due sale macchine sembra essere abbastanza efficiente tanto che i due motori non disturbano in modo significativo.

Interni


Un grande salone accoglie gli ospiti a livello del pozzetto, una raffinata semplicità e tanta luce filtrata da una vetrata “totale” segnano il locale. Divani a L a sinistra per la zona conversazione e a destra per il pranzo con relativo tavolo. A prua, addossata ai vetri panoramici, la strumentazione e la timoneria con i comandi motore e la tradizionale ruota del timone sostituita da un più moderno e discreto joystick. Ai lati del salone si trovano le due scale che scendono verso la zona notte.




In quest’area si trovano, nella versione provata, quattro cabine praticamente uguali, ognuna illuminata dalla luce offerta da un oblò rettangolare, con i letti matrimoniali disposti per baglio e dotate di un bagno personale con locale doccia separato. Anche per le cabine l’accostamento di colori sembra proprio dosato da una mano sapiente (quella italiana di Nauta Design) che ha saputo mescolare con equilibrio le tonalità chiare dei tessuti del letto e degli arredi con il tocco raffinato del nero delle testate, senza dimenticare la funzionalità che può usufruire di diversi e capienti volumi negli armadi.




Interessante, in questa versione, la cucina localizzata nello scafo di sinistra con l’accesso diretto dalla zona poppiera: un locale pratico e luminoso, sviluppato ovviamente per chiglia e dotato di lavello, frigorifero, freezer, lunghi ripiani di lavoro, attrezzature che possono essere ampliate dalla lunga lista di optional. Dalla cucina si accede al locale marinai che offre due fuochi a induzione letti a castello e il bagno con doccia separata. I locali motori, pur essendo ospitati nei due scafi, permettono un agevole accesso ed efficienti operazioni di manutenzione. 

In navigazione

Indubbiamente trovarsi tra le “mani” una barca di simili ingombri fa pensare a qualcosa di faticoso in manovra, di scarsa agilità. Invece, una volta al timone, si riceve la sorprendente e concreta impressione di essere a bordo di uno scafo reattivo alle variazioni di rotta e sensibile al timone. Il risultato è uno yacht potente e affidabile, in grado di affrontare qualsiasi mare. D’altronde la finezza degli scafi, tipica dei catamarani, permette di salire sulle onde senza dover soffrire gli sbattimenti come sui monoscafi, pur dovendo accettare il comportamento a volte innaturale, soprattutto con mare al traverso.




La velocità di crociera, che  nella nostra prova si è attestata attorno ai 12 nodi, può essere mantenuta anche in situazioni di mare formato come avviene per gli scafi dislocanti. Interessante la qualità della vita a bordo: il rumore dei due Volvo da 300 cavalli ciascuno è stato efficacemente “soffocato”.

A poppa il Lagoon 630 MY ha la struttura tipica dei cat: plancette sui due scafi e una coppia di scalette per accedere a un pozzetto enorme, soprattutto rispetto alle dimensioni della barca. Un divano a cinque posti è “appoggiato” alla battagliola di poppa mentre verso prua è stato creato un living esterno con un altro divano disposto per baglio a destra, un tavolo e, a sinistra, un blocco con frigo, grill e lavello.

I due passavanti sono larghi e portano a un’area prodiera impensabile su un monoscafo, anche se una parte della superficie è attrezzata solo con la classica rete. Il fly, a cui si accede tramite una scaletta sulle mura di sinistra, fruisce di un prendisole, un blocco cucina con frigo e lavello, un grande tavolo e divani.


La traversata dalla Francia alle Antille


Da Canet-en-Roussillon, nel sud della Francia, fino alle Antille, nel Mar dei Caraibi per una tournée mondiale senza precedenti. Una scelta strategica fatta dal cantiere per dimostrare le capacità  transoceaniche del Lagoon 630 MY. La distanza totale tra Canet-en-Roussillon e Miami è di crica 5.000 miglia, con 2.700 miglia di traversata non-stop dall’arcipeplago delle Canarie all’isola di Saint Martin. Prima di partire, a Canet-en-Roussillon presso il cantiere BMS, la barca è stata tirata in secco, carenata e ispezionata in tutte le sue parti, i sistemi di bordo revisionati così come i motori da parte dei tecnici di Volvo Penta.

 

La partenza: il grande giorno

Imbarchiamo pezzi di ricambio, olio e una collezione di filtri; Victor (uno dei cinque membri dell’equipaggio) ha ricevuto una formazione particolare come meccanico. Non manca un collegamento satellitare Iridium che garantisce il contatto diretto con la terraferma.

L’equipaggio è pronto e al completo: Sebastien Lucas (skipper), Vittorio (meccanico), Derek (medico), Sylvain Thomas (marinaio) e Geoffroy (cuoco) si preparano a mollare gli ormeggi. I serbatoi sono caricati con 4.900 litri di carburante e la cambusa è imbarcata. Dopo il controllo finale, Sebastien Lucas dà il consenso alla partenza, il bel tempo per i primi cinque giorni di navigazione è la garanzia di una crociera serena fino a Gibilterra e poi alle Canarie. Le prime ore sono cariche di emozione, si lasciano la terra e i propri cari, ma partire è una grande avventura. Il mare è calmo e le condizioni sono perfette per organizzare la vita a bordo.

Victor controlla i motori. Geoffroy prepara la cena, Derek e Thomas sono di guardia sul fly e Lucas si occupa della navigazione. La vita in mare comincia, mentre il primo giorno volge al termine. Lo spettacolo dei delfini che giocano davanti alla prua è magnifico, il 630 MY scivola dolcemente lungo la costa spagnola. A un ritmo che diverrà immutabile, l’equipaggio inizia i turni, la navigazione e il costante controllo dei motori.

 

Gibilterra e l’Atlantico

Sono passati già tre giorni da quando il catamarano ha lasciato Canet-en-Roussillon e già avvistiamo Gibilterra. Il traffico è intenso: navi da carico, navi cisterna, rimorchiatori e pescherecci offrono un grande spettacolo nella luce del giorno che inizia, ma ci obbligano a essere vigili. La barca è dotata di schermi Simrad di ultima generazione e lo skipper può contare sull’Ais (Automatic Identification System), il radar e il chartplotter installati su entrambe le timonerie esterne e in pozzetto.

A metà mattina l’Atlantico si apre davanti a noi, il traffico diminuisce e l’equipaggio può tirare un respiro di sollievo puntando la prua sulle Canarie, 670 miglia a sud-ovest. A bordo l’atmosfera cambia con l’aumento della temperatura, i cuscini appaiono sul ponte, e i momenti di siesta si prolungano su fly. Dopo 5 giorni e 16 ore di navigazione, il Lagoon 630 MY ormeggia nel porto di Las Palmas sull’isola di Gran Canaria dopo aver percorso 1.351 miglia alla media di 9,9 nodi con un consumo di 24,8 litri/ora, per un totale di 2.505 litri.

Lo scalo alle Canarie sarà di breve durata, avendo fissato la partenza per il giorno successivo, comunque sufficiente per eseguire il primo cambio di olio e filtri, rifare il pieno, rimpinguare la cambusa e procedere a un cambio di equipaggio, sostituendo Thomas nel ruolo di marinaio.

 

La traversata ha inizio!

Subito dopo essere usciti dal porto il timone di destra si blocca, la barca è fuori controllo e scarroccia verso la costa. Giocando con i due motori, lo skipper riesce a fuggire dal pericolo e ad ancorarsi prima di rientrare in porto ricorrendo a un sistema di timone manuale pilotato dalla sala macchine. Una connessione difettosa è la causa del problema, e appena riparata si riprende il largo.

La navigazione verso le Antille avviene con gli alisei alle spalle e mare di poppa. A differenza della prima parte del percorso, la distanza e l’autonomia della barca implicano un regime specifico di 1.600 giri/min per una velocità di otto nodi e un consumo stimato di cirica 13 lt/h.

L’aliseo soffia in media a 23 nodi, a volte anche a 35. Il mare, con onda regolare, respira al ritmo del vento e questa meravigliosa macchina naturale spinge la barca verso il suo obiettivo, per dare sollievo ai motori e risparmiando qualche litro di carburante. Per 14 giorni il Lagoon 630 MY traccia un solco dritto sull’Atlantico, l’equipaggio vive al ritmo dei turni e controllando i motori con attenzione rigorosa.

La vita al largo si svolge in base al ritmo degli elementi: dalle sfumature del blu dell’oceano alle piccole nuvole soffici degli alisei fino alla vita che a volte si materializza in una balena che ci segue da cinque giorni, nella speranza di una storia d’amore impossibile. La pesca è fruttuosa, un marlin e dei dorado migliorano la dieta di affamati marinai.

 

L’arrivo a Saint-Martin

La barca attracca sana e salva alle Antille, il Lagoon 630 MY ha attraversato l’Atlantico senza danni e ha dimostrato brillantemente le sue capacità off-shore. Complimenti all’equipaggio e al 630!

 

Le dichiarazioni dei protagonisti


Sebastien Lucas, skipper

«Siamo sempre stati bene a bordo: sia con il freddo dell’inverno francese sia con i caldi alisei orientali: i due scafi e la dinette sono ben ventilati e gli oblò con le zanzariere aiutano a mantenere freschi gli spazi. Il meccanismo della piattaforma della gruetta del tender a poppa posteriore è facile e veloce da usare. Di notte le soluzioni di illuminazione interna ed esterna contribuiscono a creare un ambiente gradevole. Avendo l’abitudine di navigare su barche a vela, ho apprezzato la possibilità di gestire l’àncora rapidamente, di navigare veloci e senza problemi fino al prossimo ancoraggio, senza preoccuparmi della velocità e la direzione del vento».

Victor, meccanico

«Il mio ruolo è stato garantire il perfetto funzionamento dei motori. Dopo 25 giorni di navigazione e più di 3.500 miglia, posso dire che la manutenzione e i controlli si eseguno facilmente. La verifica dei circuiti è intuitiva, tutti i sistemi sono chiaramente etichettati. In mare, la manutenzione consisteva in controlli eseguiti ogni ora, i primi giorni per formare una banca dati, e in seguito più distanziati. La maggior parte si effettuano direttamente dagli schermi Volvo collocati su ogni timoneria sul fly e in dinette. Mostrano la velocità del motore, temperatura, pressione del turbo, pressione olio, ore motore, consumo di carburante e molto altro. Qualsiasi guasto è segnalato da un allarme. Durante le traversata, quando i motori funzionavano a bassa velocità per molto tempo, era importante aumentare il regime con regolarità per bruciare depositi ed evitare incrostazioni. Abbiamo quindi stabilito un calendario in base al consumo di carburante e le indicazioni di Volvo: ogni 20 ore, portavamo i motori a 3.000 giri per 40 minuti».

 

Geffroy, cuoco

«Il mio compito è stato nutrire l’equipaggio durante tutto il viaggio. A bordo è sempre comodo preparare i pasti, non importa se con il mare mosso o calmo, di notte o di giorno. Ho apprezzato la versione con la cucina a poppa: isolata dallo spazio abitativo principale, mantiene infatti odori e rumori lontano dalla dinette. È spaziosa, dotata di una grande apertura sul pozzetto posteriore ed è sempre immersa nella luce naturale e nell’aria fresca».


Prezzo di listino euro 1.507.000

Iva esclusa franco cantiere versione 4 cabine 4 bagni  e cucina centrale con due motori Volvo Penta D4-260. Versione 4 cabine, 4 bagni e cucina laterale con due motori Volvo Penta D4-260 € 1.465.000.

 

Prezzo alla boa euro 2.116.034

Iva inclusa franco Bordeaux. È calcolato aggiungendo al prezzo di listino solo alcuni accessori consigliati:

• 2 winch tonneggio a poppa € 5.469

• Cuscini pozzetto/fly € 10.332/4.604

• Pompa lavaggio ponte acqua dolce/mare € 684

• Frigo fly 60 lt € 2.570

• Hard top apribile sul fly € 63.792

• Piattaforma idraulica per il tender da 350 kg € 49.100

• Extra per motori Volvo 2 x 300 cv € 7.016

• Leve gas elettr. consolle dritta fly e interna € 13.298

• Elica prua e 1 joystick € 10.316

• Serbatoi carburante addizionali lt 1.900 € 20.984

• Wc elettrici versione 4 cab. 4 bagni € 1.881

• Joystick in plancia interna € 850

• Pack elettronico Simrad 2015 € 32.923

• TV Led 39” in salone (cucina centrale) € 4.959

• Varo (Bordeaux, Francia), antivegetativa, varie € 25.292

• Tender Ocean Master 460 con Honda 50 cv € 23.424

 

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