Siamo stati a Genova a provare il MakeSails M25. Nasce dal giovane cantiere lombardo questo otto metri per la mini crociera in famiglia ma anche ideale per la scuola vela in cabinato. Già dalla banchina la barca sembra divertente, il colore azzurro dello scafo del modello che andiamo a provare, lo rende ancora più gradevole.
Salendo in pozzetto appare evidente l’attenzione posta a rendere la barca comoda in navigazione. Il timoniere ha due grandi sedute molto spostate verso le murate, per avere in ogni andatura una buona visuale sulle vele. Le panche sono invece più centrali, il che aumenta lo spazio destinato ai passavanti. Sopra la tuga è stata applicata una copertura di plastica che nasconde i circuiti delle drizze, rendendo questo spazio fruibile come piccolo prendisole. Un altro buono spazio dove godersi un po’ di relax è a prua dell’albero, dove l’unico ingombro è l’osteriggio.
Uscendo dal porto, ancora ridossati dalla lunga diga foranea, drizziamo tutta la randa, anche se sappiamo che il vento è al limite, ci sono tra 15 e i 20 nodi, forse sarebbe più saggio prendere una mano di terzaroli, ma preferiamo provare la barca in condizioni un po’ estreme. Sotto raffica si fa fatica a tenerla e la straorza è in agguato, in compenso però filiamo a oltre 8 nodi. A bordo siamo in 3, in uno scafo che pesa 1.480 chili la distribuzione dei pesi a bordo è fondamentale, dunque ci mettiamo tutti sopravento e riusciamo a contenere lo sbandamento, che comunque non è eccessivo, grazie ai 500 chili in chiglia.
Lanciamo la barca navigando al traverso con 17 nodi di vento da sud e tocchiamo 8,3 nodi di velocità senza che la barca si scomponga e senza che al timone si debba fare alcuna fatica per mantenere la rotta. Quando proviamo a stringere un po’ di più la barca diventa più nervosa, e la tela a riva ci fa penare un po’ di più, tocchiamo 8,5 nodi, velocità entusiasmante su una barca di queste dimensioni, ma siamo al limite, prova ne è il fatto che prendiamo una bella straorza che ci fa decidere di lasciare un po’ di respiro alle vele e di rilassarci. Navighiamo verso il largo per poterci poi lanciare di poppa nuovamente verso terra. Con il vento al giardinetto e spinti anche da quasi un metro d’onda, tocchiamo addirittura i 9 nodi.
Quando alla fine decidiamo di rientrare, cogliamo l’occasione per provare anche come si comporta la barca andando a motore. Sono disponibili, tutte come optional, tre differenti possibilità: motore entrobordo Yanmar 1GM10 in linea d’asse, motore fuoribordo da 4 cv a 9,9 cv quattro tempi gambo lungo e motore elettrico 1.600 W elica pale abbattibili. Nel nostro caso abbiamo un fuoribordo Yamaha 4 cavalli, che a velocità di crociera, spinge la barca fino a 5,5 nodi.
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