Navighiamo con il 495 a Port Ginesta, in Spagna, luogo della tappa mediterranea delle prove EYOTY (quella atlantica si è svolta in Francia, a La Rochelle). Ed è qui che abbiamo navigato anche con le altre due imbarcazioni della categoria Luxury, in condizioni quindi identiche. Il modello in prova è lo scafo numero #2, che appartiene ad Eddie Jordan, mentre le barche vendute sono già 20. L’eclettico imprenditore irlandese spiega di non aver mai apprezzato molto le imbarcazioni bianche e ha scelto una decorazione che non passa certo inosservata. La barca si chiama Tortuga e, come racconta lo stesso Jordan “la tartaruga è un animale che nuota negli oceani di tutto il mondo, come vorrei fare anche io con questo nuovo Oyster, un modello adatto anche a giovani armatori che vogliono capire cosa vuol dire il bluewater sailing. La sua grafica forte è anche un segnale molto chiaro in difesa dell’ambiente”.
La versione standard è armata con albero di alluminio, randa avvolgibile nell’albero e genoa con scarsa sovrapposizione per una superficie velica di 120 mq, mentre nel caso di randa full batten si arriva a 127,57 mq. Non è un piano velico troppo potente (tanto per fare un paragone il Solaris 50, che è un performance cruiser, arriva a 160 mq), ma è equilibrato e funzionale al tipo di navigazione tipica dello yacht. Le prestazioni non sono in fatti al centro del progetto, lo sono molto di più la capacità di offrire al suo armatore ottime doti marine con una grande stabilità e un passaggio sull’onda affidabile e confortevole. Navighiamo con un vento leggero tra 6 e 7 nodi che di bolina si trasformano in una velocità tra 4 e 4,5 nodi e un angolo al vento reale di 50°. In queste condizioni il diagramma delle polari racconta una velocità di circa 5,5/6 nodi. Le due ruote del timone non brillano per sensibilità mentre notiamo la grande protezione del pozzetto centrale e la facilità con cui ci si muove verso la zona timoneria, separate dal living, e l’area a estrema poppa. Dalle due consolle si gestiscono comodamente gli avvolgitori elettrici di randa e genoa oltre che della catena dell’àncora. Il winch della randa è subito dietro alla timoneria di sinistra, mentre i due primari per il genoa sono sistemati in un grandino ricavato sui paramare, verso poppa si trovano altri due winch per il gennaker mentre con quelli accanto al tambuccio e all’albero si controllano vang e drizze.
Quando chiudiamo il genoa in favore del Code 0 il vento sale leggermente e ora soffia tra i 7 e i 8 nodi con la velocità che si attesta tra 6 e 7 nodi.