Prova Comar C-Cat 48, catamarano italiano per la crociera veloce

Il 15 metri di Comar Yachts si distingue per la costruzione con materiali e processi tecnologici, studio dei pesi e interessanti possibilità di personalizzazione. Catamarano per la crociera veloce, ha interni con due o tre cabine

Con un mercato dominato da cantieri e modelli francesi, il C-Cat 48 è una perla made in Italy al 90 percento. Perché non 100 percento? Il progettista è il transalpino François Perus che ha collaborato con Flavia Proietti e lo studio tecnico del cantiere. Una scelta in linea con quelle fatte in precedenza da Comar Yachts, che aveva affidato all’esperienza di Marc Lombard la progettazione del primo C-Cat 37.

Il cantiere basato a Fiumicino, lungo le sponde del fiume Tevere, da qualche anno ha sposato la filosofia multiscafo e questo 15 metri è il secondo modello prodotto dopo il 37 e un 40’ a motore dedicato alla pesca. Con una lunga storia di monoscafi apprezzati anche in regata (tra tutti il 41S e 45S firmati da Vallicelli), l’anima performance del cantiere guidato da Massimo Guardigli si percepisce anche sui catamarani, grazie anche alle prue affilate e all’utilizzo di tecniche e materiali sofisticati che permettono un buon controllo del dislocamento.

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Costruzione tecnologica

Dalla seconda unità la costruzione degli scafi prevede infatti laminazione in resina epossidica con fibre multiassiali di Vtr, unidirezionali di carbonio e sandwich in Corecell. Non solo, il ponte di coperta è in carbonio laminato in infusione single shot e le anche le paratie maestra e di poppa, le derive e il bompresso sono di carbonio.

Grazie anche allo studio sulle strutture e sui materiali il cantiere è riuscito a risparmiare circa 1.500 kg rispetto alla prima unità, laminata invece con resina vinilestere che pesava circa 10.350 kg a secco. Il dislocamento da progetto si aggira sui 9.700 kg che dovrebbero scendere a 9.000 kg con la messa a punto del processo di costruzione. Al momento della prova (ottobre 2022) il cantiere stava costruendo la terza unità con la quarta già venduta e la quinta e sesta in fase di trattativa.

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Filosofia semi-custom

Il C-Cat 48 si inserisce nel filone dei multiscafi per la crociera veloce di cui oggi Outremer è uno dei principali interpreti, ma non il solo: possiamo citare anche Balance, Catana, HH Catamarans e Ita Catamarans. A differenza di altri produttori, Comar è in grado di offrire buone doti di personalizzazione grazie alla produzione in piccola serie, che permette anche una gestione più pronta delle tempistiche di costruzione.

Il 48 era stato nominato nella categoria Multihull Performance dell’European Yacht of the Year e ha partecipato alle prove di Port Ginesta, in Spagna, a metà dello scorso ottobre. Qui abbiamo navigato con la seconda unità, mentre qualche settimana prima, a Fiumicino, avevamo avuto l’opportunità di navigare con il primo modello. Insieme al 48 erano stati nominati il Balance 482 e il Catana Ocean Class, ma alla fine delle prove la giuria ha ritenuto di non assegnare il premio e di integrare i tre modelli nella categoria Multihull Cruiser, poi vinta dal Nautitech 44 Open.

Nonostante i punti di forza di ognuno e le qualità che hanno mostrato, nessuno ha interpretato alla perfezione i tratti distintivi della categoria Performance. Nella discussione che ha portato alla decisione di non asegnare il titolo, lo scontro finale era tra il Balance e il C-Cat 48: mentre il primo ha pagato una vocazione troppo “oceanica” e velocità non sempre convincenti, il 15 metri italiano ha invece pagato un design e uno stile (soprattutto negli interni) molto classico e l’assenza di almeno un winch elettrico, che su un mezzo di queste dimensioni e con piano velico così potente avrebbe avuto senso.

Ricordiamo che la giuria basa sempre le sue osservazioni sulle dotazioni e caratteristiche dei modelli in prova e non su quelle, migliorabili, di eventuali versioni future. A posteriori questi tre modelli sarebbero forse stati più adatti ad una categoria Bluewater. Può sembrare un contentino, ma è la realtà: la valutazione della giuria non intacca i valori che i tre modelli hanno introdotto sul mercato.

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Veloce anche con arie leggere

Il 48 è lungo 14,96 metri per una larghezza massima di 7,30 metri e ha un pescaggio variabile tra 0,57 e 2,20 metri grazie alle due derive di carbonio. L’albero è di carbonio mentre il boma è di alluminio con traliccio per raccogliere la randa in ammainata. I due scafi hanno prue inverse dal design moderno e sportivo con entrate sottili e poca superficie bagnata. Durante la nostra prova, con 16/17 nodi di vento, il 48 tende ad alzare lo scafo sopravento con una scia sempre pulita e senza trascinamento.

Di bolina navighiamo sempre sugli 8/9 nodi con punte fino a 10 e a Port Ginesta, anche nelle giornate con vento leggero, è sempre stato il catamarano più veloce tra quelli in acqua. Anche l’angolo di risalita al vento è soddisfacente grazie anche alle due derive, la cui gestione non desta particolari pensieri anche perché, nella maggior parte delle situazioni, vengono lasciate abbassate per un’efficienza migliore.

Con il Code 0 murato sul musone di prua voliamo tra 10 e 13 nodi toccando perfino a 13,9. Al timone è sempre reattivo e la manovrabilità è ottima, peccato davvero per l’assenza di una coppia di winch elettrici che, lo ripetiamo, su un catamarano di questa taglia e con un programma di navigazione ambizioso avrebbero fatto la differenza. Ma, come ci racconta Massimo Guardigli, è stata una scelta dell’armatore: il primo modello provato a Fiumicino li aveva.

Il C-Cat 48 mostra un equilibrio perfetto tra facilità di conduzione, prestazioni a vela e comfort generale con un’ergonomia del pozzetto che non delude mai. Altre caratteristiche che abbiamo apprezzato sono il ponte con passauomo a filo, l’enorme cala vele che può essere sfruttata anche per stivare attrezzatura ingombrante, i due gavoni alla base dell’albero per gli impianti e la corretta altezza della navicella dalla superficie del mare che, in caso di mare formato, riduce i colpi nella fase di beccheggio a tutto vantaggio di comfort e sicurezza.

Interni con tre versioni

La qualità custom, la lunga tradizione costruttiva di Comar Yachts e la passione di Massimo Guardigli, oggi accompagnato dal figlio Amerigo nella gestione del cantiere, si esprimono bene anche negli interni. Qui l’armatore è libero di dialogare con loro per trovare la soluzione o l’accessorio più idoneo e che meglio si adatta al programma di navigazione previsto. Sono tre le versioni disponibili: la Standard con due cabine e due bagni, la Club con tre cabine e due bagni e la Owner, con due cabine e due bagni entrambi a prua degli scafi.

La seconda unità del C-Cat 48 su cui navighiamo è allestita con una bella cabina armatoriale che occupa tutto lo scafo dritta. Il letto matrimoniale è sistemato per lunghezza a poppa, mentre la sezione di prua è dedicata al bagno privato. Due cabine ospiti si trovano nello scafo di sinistra e condividono il medesimo bagno. Qui ovviamente si averte la presenza del volume occupato dagli alloggi delle due derive, ma non si sente l’esigenza di avere più spazio. In dinette si apprezza la bella cucina a L con tante superfici utili e il rubinetto “casalingo”.

Tanto per tornare sulle capacità di personalizzazione del cantiere, il primo C-Cat 48 era allestito con una timoneria interna centrale in stile motor yacht che qui invece è assente. In generale i volumi sono ben gestiti, le cabine aerate e illuminate con cura e i letti sono confortevoli. Questo 48 piedi è insomma un’ottima alternativa alle (anche loro ottime) proposte francesi e con il perfezionamento del processo produttivo non potrà altro che migliorare.

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Lunghezza scafo m 14,96
Larghezza max m 7,30
Pescaggio m 1,30-2,95
Dislocamento base/pieno carico t 9,7/13
Serbatoio acqua lt 300
Serbatoio carburante lt 540
Superficie velica bolina mq 133
Motori 2 x 35 cv
Omologazione CE categoria A
Progetto François Perus e studio tecnico cantiere

Cantiere

Comar Yachts, Fiumicino (RM)

www.c-catamarans.com

Prezzo listino da 985.000 euro IVA esclusa con 2 x 35 cv Lombardini

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