La prova del wallywhy150: le prime impressioni in navigazione e video tour

Abbiamo provato il nuovo wallywhy150 di Wally, disegnato da Luca Bassani, navigando in Costa Smeralda. Ecco le prime impressioni, come naviga, pregi e difetti e un video con le immagini all'interno della barca

Una giornata di sole nella Costa Smeralda che inizia a popolarsi di turisti e megayacht. È stato questo lo scenario della nostra prova del nuovo wallywhy150. Eravamo già stati a bordo del nuovo arrivato della flotta a motore di Wally al Salone Nautico di Venezia, dove a presentarcelo era staato il suo "papà" e progettista, Luca Bassani, in questa intervista.

Nelle acque cristalline di Porto Rotondo, però, abbiamo preso il largo per una prova in mare, lasciando il marina di fronte a diversi diportisti incuriositi dal design di questa imbarcazione (anche se la lunghezza fuori tutto supera i 24 metri è omologabile come imbarcazione) che di certo si fa notare su tutte le altre.

Gli interni

Punto di forza degli interni del wallywhy150 è la cabina armatoriale di prua, da cui si gode una vista a 270 gradi sul mare, così come sui predecessori della gamma wallywhy, che ha debuttato col 200. Nel 150, essendo più basso, i progettisti hanno dovuto posizionare l'ancora sulla tolda di prua e non sotto l'armatoriale come nel 200. Tuttavia i due pozzi della catena sono sotto il livello della cabina: motivo per cui si notano due colonne, che in realtà sembrano elementi di design, in cui in realtà scorre la catena delle due ancora. Si tratta di un passaggio insonorizzato, per non disturbare il riposo dell'armatore. La vista che si gode da qui è bellissima: si è circondati dal mare

Passando nel salone principale, si viene accolti da un'onda di pannelli di teak sul soffitto. Un elemento estetico molto piacevole, che ha richiesto non poco sforzo per piegare i pannelli in legno affinchè formassero l'onda che degrada verso l'esterno. Al centro del salone c'è un mobile con due televisori a scomparsa: uno verso l'interno e l'altro per guardare la tv seduti nel pozzetto esterno, dove si trova un prendisole che nasconde un gavone veramente grande. Il salone principale è su due livelli e anche stando nella parte più bassa non si perde mai il contatto con il mare, grazie alle vetrature che sfiorano la linea di galleggiamento.

Scendendo si trovano le cabine per gli ospiti, ognuna con bagno privato.

Gli esterni

A metà tra esterno e interno c'è il flybridge, una grande terrazza sul mare a cui si accede da dietro l'avveniristica timoneria o dalla scala che si trova a poppa. Qui troviamo un grande tavolo da pranzo e una zona prendisole, allestita con arredi a piacere dell'armatore.

La prua è soltanto una zona tecnica di ormeggio,a cui si accede tramite una porta a pantografi sulla dritta del fly. Per godersi l'aria aperta è possibile anche stare a poppa del ponte principale, dove due scalinate scendono fino alla grande piattaforma centrale, ideale per il varo e alaggio del tender o come spiaggia privata.

Per scoprire di più sugli interni e gli esterni del wallywhy150, ecco un video realizzato a bordo.

In navigazione

La versione in prova, la prima unità costruita, era motorizzata con una tripla di Volvo Penta D13 IPS1350, una propulsione optional rispetto a quella base, composta da tre D13 IPS1200.

La tripla motorizzazione aiuta molto la manovrabilità di un'imbarcazione che ha un'opera morta molto alta e quindi molto esposta al vento, soprattutto in fase di ormeggio e disormeggio. La silenziosità è notevole.

In navigazione il comfort è ottimo, con una progressione decisa all'aumentare della manetta che permette di superare i 23 nodi di velocità massima. La barca è stabile, aiutata anche da un Seakeeper da 26. Ad aiutare la stabilità del wallywhy150 è il sistema di autocompensazione delle vasche del carburante (se ne possono imbarcare fino a 9.000 litri), con un serbatoio daily use da 2.000 litri, in modo che il consumo di carburante non vada a modificare gli assetti.

A bordo ci sono anche dei sistemi che decidono in automatico quale dei due generatori utilizzare, in modo da farli lavorare tutti lo stesso numero di ore e portarli a taglindo in pari condizione, così come i motori quando non si scegliere di utilizzare la tripla motorizzazione.

Troverete tutti i dettagli della prova in mare del wallywhy150 sui prossimi numeri di Vela e Motore.

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