A Genova, nei giorni successivi al salone, abbiamo provato la novità a vela di
casa Jeanneau. Il cantiere francese che da sempre si pone come obbiettivo
quello di costruire barche che siano il perfetto equilibrio tra comodità e
performances, con la differenziazione tra la linea DS e la linea i (anche con i
modelli performance), si rivolge a un pubblico ancora maggiore, utilizzando
linee d’acqua uguali, ma coperte e interni differenti per sposare le esigenze
di tutti....
Introduzione
A Genova, nei giorni successivi al salone, abbiamo provato la novità a vela di
casa Jeanneau. Il cantiere francese che da sempre si pone come obbiettivo
quello di costruire barche che siano il perfetto equilibrio tra comodità e
performances, con la differenziazione tra la linea DS e la linea i (anche con i
modelli performance), si rivolge a un pubblico ancora maggiore, utilizzando
linee d’acqua uguali, ma coperte e interni differenti per sposare le esigenze
di tutti.
La prima impressione dalla banchina è di una barca curata nei dettagli e ideale
per la crociera, con il grande pozzetto e la coperta piatta, ideale come
prendisole. Salendo a bordo abbiamo ritrovato tante soluzioni interessanti già
osservate su altri modelli del cantiere francese, sempre incentrati al massimo
comfort.
Purtroppo il vento non ci ha seguito nelle prove, quindi possiamo solo dire che
anche con vento leggero la barca risponde prontamente e si lascia condurre
bene, a condizione di essere molto delicati nelle manovre.
Prova
Davanti a Genova il mare è piatto e il vento inesistente quando proviamo la
barca. Ci concediamo un po’ di tempo per provare bene il motore Yanmar da 54
cavalli. A bordo siamo in 4, il serbatoio del carburante è circa a metà, mentre
quello dell’acqua è vuoto. Il motore porta lo scafo alla velocità di crociera
superiore ai 7,5 nodi, e al massimo a 8,2 nodi. Velocità davvero notevoli.
Proprio quando ormai stiamo pensando di desistere e rientrare in porto, qualche
sbuffo di vento ci permette di aprire le vele e provare a navigare. Dapprima ci
sono solo 3 nodi di vento, noi navighiamo di bolina larga e raggiungiamo
addirittura i 2,2 nodi. Quando il vento sale fino a 4 nodi proviamo a stringere
leggermente il vento navigando a 2,4 nodi. Quando proviamo a poggiare
raggiungiamo i 3,1 nodi al traverso.
La posizione al timone è ottima, molto comoda e con perfetta visibilità sulle
vele; stando seduti è anche possibile agire sui winches del genoa, ideale in
caso di navigazione con equipaggio ridotto. Un piccolo difetto è che le ruote
del timone sono un po’ piccole e anche con così poca aria sono poco sensibili.
La randa è steccata all’80%, ma la posizione della scotta a metà boma non
consente di regolare al meglio la balumina. La scelta è dettata dalla necessità
di liberare il pozzetto, ma anche agendo sul trasto e sul vang non si possono
ottenere regolazioni molto precise.
Non abbiamo possibilità di navigare oltre perché il vento sparisce di nuovo
lasciando le nostre vele completamente sgonfie.