Una previsione che tiene conto anche di nuovi mercati emergenti, come quelli offerti da alcuni paesi come Egitto, Emirati Arabi Uniti, Grecia, Montenegro fino al Vietnam dove si stanno sviluppando approdi turistici e richieste. I dati emersi riflettono anche in un trend fondamentale per dare stabilità al mercato del refit, dell’aftermarket e dei servizi.
«Nel nostro Paese esiste un unico grande distretto dove accanto a grandi e storici marchi si affiancano aziende di grande competenza che ne rafforzano la posizione – ha spiegato Poerio –. Se da un lato è necessario possedere grandi capacità e grande creatività come dimostrato dal nostro tessuto imprenditoriale per proseguire nel percorso di consolidamento della nostra leadership - italiana ed europea – e nella sua crescita internazionale, occorre abbinare ad estro e competenza, una capacità di coesione e di collaborazione tra le aziende di tutto il comparto per far fronte a nuove politiche industriali e a nuovi scenari interni ed esterni causati dalla guerra e dalla crisi energetica».
Tre i focus su cui occorre lavorare: innovazione, servizi e formazione. Innovazione intesa come sviluppo di nuovi prodotti e miglioramento di quelli in essere e sostenibilità, ma anche evoluzione della gestione dei processi lavorativi e della digitalizzazione mantenendo un’anima custom made che è uno dei punti di forza dell’industria nautica italiana.
Complessivamente il numero di persone impiegate nella nautica è aumentato e il trend positivo ha caratterizzato trasversalmente tutti i comparti del settore: serve una conversione degli addetti a sistemi di lavoro nuovi, più digitali, più interconnessi. I servizi di accoglienza a bordo e a terra, i porti e le marine sono fondamentali per dare assistenza ai nostri clienti, per offrire una customer care di alto livello, dare continuità al nostro lavoro e sviluppare destinazioni turistiche di grande pregio.
«Il comparto della nautica è in forte espansione e vi è necessità – conclude il presidente Yare - di avere personale altamente qualificato. Sulla formazione, è fondamentale muoversi su vari livelli. Formare i giovani, oltre che un dovere, è importante per garantire loro un futuro nel mondo del lavoro».
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