Alla nautica non bastano parole
Mentre il Salone Nautico Internazionale di Genova prosegue la sua corsa verso il nuovo layout, che vedremo completato il prossimo anno, tra le banchine della 63ª edizione si è rivisto, dopo 37 anni di assenza, un presidente del Consiglio: Giorgia Meloni è arrivata nella seconda giornata, venerdì 22 settembre e le sue parole sono state un segnale forte per tutti gli operatori del settore.
«Non è il comparto della nautica che deve ringraziarmi per essere venuta qui a colmare una lacuna di 37 anni dall’ultima visita ufficiale di un presidente del Consiglio dei Ministri. Devo ringraziare questo comparto, perché quando si hanno delle aziende che riescono a raccontare, produrre, dimostrare l’eccellenza italiana come il comparto nautico ha fatto questi anni, dando lavoro alle maestranze italiane, producendo una filiera che, come diceva il Presidente (Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica, n.d.r), dà lavoro a oltre 200 mila lavoratori in Italia facendo attenzione alla nostra tradizione, che è la tradizione della nostra eccellenza, che produce 7 miliardi di euro e che inevitabilmente si riversano anche nelle casse dello Stato e fanno un pezzo delle risorse che lo Stato italiano può spendere, credo che sia il Governo di questa Nazione che deve venire qui ed avere l’umiltà e la responsabilità di dire grazie per il lavoro che questo settore ha saputo rappresentare e per l’eccellenza che ha raccontato nel mondo».
Ma di belle parole (e tante promesse) questo settore ne ha ascoltate fin troppe nel corso degli anni, per poi troppo spesso vederle dissolversi al vento, lasciando gli imprenditori alle prese con ostacoli a volte impossibili da superare. Ci auguriamo quindi che alle belle parole della premier questa volta seguano velocemente fatti concreti, primo fra tutti quella semplificazione che le imprese tanto auspicano per riuscire a correre ancora più velocemente. I governi, come le aziende, vengono ricordati per i fatti, non per le parole.
Delle eccellenze di cui parla la presidente del Consiglio ne trovate una buona dose nelle prossime pagine con la vittoria del terzo mondiale nella classe Nacra 17 della coppia olimpica Ruggero Tita e Caterina Banti (e i sette pass olimpici per i Giochi di Parigi 2024 già guadagnati in altrettante classi), i 67 metri di Benetti Calex (protagonista in copertina) e il racconto del giro del mondo di nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare, la cui missione sarà proprio diffondere la cultura italiana tra le banchine dei porti di tutto il pianeta.
Se i saloni di Cannes, Genova e Montecarlo ci hanno inondati di grandi novità, anche Vela e Motore non resta a guardare proseguendo nel suo sviluppo. Benché sia una novità in arrivo nel 2024 non riesco a tenerla segreta a lungo: dopo il successo dello scorso numero di agosto in italiano e inglese, dal prossimo anno tutti i fascicoli saranno in doppia lingua.
Il primo sarà quello doppio di gennaio|febbraio per poi proseguire su tutte le dieci uscite annuali. Dopo aver aumentato il formato della rivista, migliorato la qualità della carta e compiuto 101 anni di vita, la doppia lingua e una distribuzione internazionale sono i tasselli che mancavano a una rivista che parla, fin dalle sue origini, di nautica mondiale.
Infine, un ringraziamento e un saluto al magazine online Gentedimare 2.0 e alle due super direttrici Olimpia De Casa e Chara Risolo. Dal prossimo numero le nostre rotte si separeranno, ma rimane il piacere di aver condiviso una parte di strada insieme, due anni di proficua collaborazione.
Alberto Mariotti